Oggi faccio un elenco delle cose che temevo venissero a galla fra qualche giorno, purtroppo sono stato anticipato dagli eventi. Già ieri avevo citato l’affollamento sul molo di Capri e mi ero indignato. Non so proprio cosa dovrei fare oggi! Se gridare al mondo stupido o semplicemente piangere sul latte irrimediabilmente versato.

Li elenco così come li ho raccolti, non tanto per la loro incidenza sul fenomeno coronavirus (notizie tratte dal Corriere della Sera del 13 maggio 2020).

1) Si ipotizza che l’imprenditore che riapre possa essere indagato per omicidio colposo se un dipendente muore per il virus. È risaputo che un buon avvocato troverà sempre una smagliatura…

2) Il Molise, regione quasi indenne dell’epidemia, riapre un focolaio a causa di un funerale non autorizzato

3) L’incremento dell’indice di contagio da 0,3% di lunedì a 1,6% di ieri!

4) I decessi non scemano.

5) I tamponi privati sono consentiti a 62,89 €: ma allora ci sono o non ci sono?!

6) Gli esami sierologici privati sono consentiti ma non devono gravare sulla sanità pubblica. Il privato dovrà cercarsi il laboratorio, pagarselo, stare in quarantena se positivo, indicare che lo fa volontariamente. Anche per questi esami mi chiedo: perché non utilizziamo tutte le opportunità disponibili per farne il più possibile o dobbiamo lasciare il campo al privato?

7) I test sierologici si prestano a dare una patente di immunità che non può essere certificata, anzi induce a sentirsi immuni senza esserlo, aprendo nuovi focolai. In Gran bretagna sono stati buttati 35 milioni di kit ritenuti inutili.

8) Sopra a quanto fin qui scritto metto la tragicomica diatriba sul decreto bilancio Italia dei nostri politichesi, non trovo un termine più spregiativo.

Non aggiungo altro oggi, troppo è il disgusto per il comportamento di noi tutti, amministrati e amministratori. Sembra che nessuno pensi ai propri figli!