diario dalla finestra di casa

7 dicembre 2020

7 Dicembre 2020

Covid. La lenta discesa della curva dei contagiati ha qualche scossone ma prosegue. Sono sempre molti i decessi, 564. Legata a questa piaga invisibile ho trovato una notizia secondaria, quasi insignificante, ma a mio avviso devastante per lo spirito. A Torino in un luogo fuori mano si tiene un mercatino degli ultimi, dei più poveri.

Ho subito pensato alle discariche indiane o delle periferie sudamericane. La merce viene recuperata dai cassonetti della spazzatura. Ha la sua filiera: i produttori sono gli addetti alla raccolta in giro per la città dai cassonetti, i commercianti con le loro bancarelle che vendono la merce a compratori. Lascio a voi immaginare il filone commerciale! 

Ebbene da un po’ di tempo il comparto ha avuto una impennata nel volume d’affari. Sono arrivate nelle bancarelle un fiume di oggetti ricordo delle anziane vittime del Covid. Fotografie in cornici d’epoca dei familiari, libri, diari, ricordi di viaggio e molte altre cose che completavano il mondo di quegli anziani, il cui valore venale è insignificante ma immenso il valore affettivo che la morte della persona ha trasformato in materiali da cassonetto dell’indifferenziata! 

Ho subito pensato alle foto nell’altarino dei miei cari e amici. Le fotografie di casa, dei figli e dei nipoti nei tanti giorni felici, i libri, i diari di viaggio sono molti, le mie ricerche di lavoro, la musica e tutta quella accozzaglia di carabattole sparse per casa che tengono legati tra loro i miei giorni. La tessera scout del 1947, le stelle alpine raccolta sul Grappa 70 anni fa, i reperti bellici della guerra 1915/18 trovati negli anni 50, un piatto di ceramica rotto comprato ad Albissola nel ’52, una rotellina di carrettino siciliano presa nel ’53 a Palermo, una ruota semilavorata per i pattini di Rita degli anni  ’70. Mi fermo se no piango. Il tutto smembrato e consegnato all’oblio. Vi prego salvate qualche mio raccontino da rileggere nei filò in stalla nelle serate d’inverno alla fioca luce di una lampadina da 25 candele tutta punteggiata di cacche di mosca a rendere la lettura più fantastica.

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  1. Non preoccuparti nonno Toni, non scorderemo neanche una parola di quelle che hai voluto condividere e le tue figlie faranno di tutto affinchè questo mare di ricordi rimanga intatto e disponibile per chi in futuro vorrà rivivere, assaporare aneddoti di vite vissute intensamente. Grazie per quello che fai!

  2. Un capolavoro dello zio Toni.
    Mi si accende una lampadina!
    Grazie Toni : siamo nel cerchio della VITA, nulla si distrugge!
    Sei mitico, un 10 con lode da una maestra che esulta dopo aver letto questo testo !!! Attendo con ansia i prossimi!

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