diario dalla finestra di casa

15 marzo 2024 – Haiti e debito pubblico

15 Marzo 2024

Le cronache di questi giorni dicono dello sfacelo sociale di Haiti, piccolo territorio in un’isola caraibica da 5 milioni di abitanti di etnia africana figli di schiavi. Ottennero la libertà dai colonizzatori francesi nel 1804, sull’onda della Rivoluzione francese. Ottennero la libertà pagando un riscatto ai padroni francesi di cui erano schiavi di ben 150 milioni di franchi d’oro accollandosi il debito. Tale debito passò poi alle banche francesi e ancora a quelle americane, diventando ad oggi di 115 miliardi di dollari! 

Quando mai un popolo di ex schiavi potrà mai scrollarsi di dosso tale peso? Considerando anche i disastri ambientali, i terremoti, l’ultimo del 2010 catastrofico, i tifoni, nonché una incapace e mala politica figlia di malaffare e ingiustizia sociale. Purtroppo fame genera fame e violenza.

Sintetizzando ho esposto un processo che riporta inevitabilmente a confrontarci con il nostro debito pubblico di oltre 3 miliardi di euro accumulatosi nell’arco di 40 anni a causa di un’incosciente gestione e dell’utilizzo del debito per distribuire risorse al solo scopo di mantenere il potere “la dea poltrona”. Naturalmente a danno delle generazioni future.

Vado ora ad elencare quanto scritto dalla De Romanis nel suo libro “Il pasto gratis”, quest’ultimo ottenuto appunto gratis accumulando debito pubblico. Ugo la Malfa diceva che la spesa pubblica è il cemento della popolarità, la droga sintetica della politica economica. Giuseppe Conte, a proposito del bonus del 110%, diceva al popolo “farete i lavori gratuitamente” mentre il ministro dell’economia Daniele Franco lo definiva la più grande truffa d’Italia! 

Anche i vaccini antiCovid distribuiti gratuitamente sono debito pubblico e come tale va recepito quando si fanno i conti. Il ministro della Salute Speranza diceva che la sanità non è debito pubblico e cos’è allora? Il governo Renzi spacciò gli 80 euro come riduzione fiscale promettendo di recuperarla, cosa mai fatta, non inasprendo l’Iva come promesso. La quota 100 di Salvini  per i pensionamenti fu un pasto gratis. Il vertice fu raggiunto con il reddito di cittadinanza che doveva essere recuperatocon la Spending review e le tax expeditures, declamate in lingua straniera cosicché la maggioranza degli italiani non capiscano che cosa significa. E le tasse (Plastic Tax e Sugar Tax) non applicate però spendendo in anticipo le cifre previste? I pagamenti digitali con il cashback sono costati 5 miliardi.

La riforma fiscale in via di attivazione sembrano un nuovo pasto gratis.

Di questo passo non basterà neanche il recupero totale dell’evasione fiscale,  comunque sempre evocato e mai  attuato. 

Sono numeri e citazioni impietose di cui non vogliamo sentir parlare… mettendo la testa sotto la sabbia come i poco saggi struzzi fanno di fronte al pericolo

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