Mesi fa un giudice, anzi una giudice, si azzardò ad accusare Salvini di aver abusato nell’aver privato della libertà 147 migranti imbarcati su una nave che li aveva salvati. A supporto di tale accusa citò:
- la Convenzione di Bruxelles del 1910, che faceva obbligo persino di salvare il nemico naufragato
- la Dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948
- la convenzione di Ginevra del 1951 con la possibilità di poter chiedere protezione
- la convenzione contro la tortura del 1984
Eppure quei 147 naufraghi provenivano non solo da Paesi da cui, come dall’Italia dei primi anni del Novecento, fuggivano dalla fame verso l’Europa, America, Australia cercando fortuna, ma anche coloro che fuggivano da Ciad, Sudan, Etiopia, Gambia, Costa d’Avorio stremati da guerre e carestia ma anche dall’Eritrea sotto dittatura dal 1993 che con la Corea del Nord detiene il triste primato di paese repressivo.
Cotanta elencazione di leggi infrante non è stata sufficiente a condannare il Salvini il quale, in altro momento, si era spinto a dire che quanti scappano “davvero” dalla guerra vanno trattati con i ”guanti bianchi”.
Concludo domandandomi: “Come posso accettare e capire la mancata condanna del Salvini che forse sarà supportata da una qualche crepa del sistema giudiziario che solo qualche migliaio di addetti ai lavori potrà capire ma i restanti 55 milioni di Italiani, compreso me, non possono capire e tantomeno accettare?”
Nel frattempo oggi il Salvini, responsabile dei trasporti e relative infrastrutture, avrebbe modo di dimostrare le sue capacità gestendo una struttura ferroviaria fondamentale per la sopravvivenza dell’economia italiana data la sua conformazione geografica, che invece non passa giorno senza incidenti che ne bloccano il funzionamento mentre lui è in altre faccende affaccendato.
Una fra le tante incombenze quella di voler sostituire l’attuale Ministro dell’Interno Piantedosi mentre un chiodo malpiantato in una centrale elettrica a Roma ha bloccato l’alta velocità di mezza Italia. Per l’altra metà d’Italia l’alta velocità è una chimera…