È stata partorita un’idea quanto mai geniale contro i danni meteorici, previsti 150-200 euro all’anno di spesa per ogni abitazione. Sotto sotto si deve realizzare una fonte di lavoro permanente per ricostruire quel che natura distrugge.
Speriamo tanto che non si voglia applicare una soluzione analoga per i danni causati ai polmoni a causa dell’inquinamento atmosferico, nel qual caso l’eventuale moroso verrà messo in una stanza a vuoto d’aria finché non paga. In caso di recidiva saranno chiuse chirurgicamente le vie aeree…
Studi in atto per gli aspetti legislativi da parte degli esperti che hanno proposto l’assicurazione anti alluvione. La reazione delle case assicurative è stata pronta e acuta, odorando i fiumi di soldi che entrano in circolo ma anche i rischi connessi hanno richiesto una legge dello Stato che riassicuri a sua volta le assicurazioni. Tanto paga Pantalon… Naturalmente pescando nel mare magnum del debito pubblico. Evidentemente nessuno dei nostri regnanti conosce la storia del debito pubblico haitiano, che da centinaia di anni tiene il popolo di quello stato in una situazione di miseria disperata senza possibilità di uscita. Triste prospettiva per i miei pronipoti.
Questa proposta, l’assicurazione per legge, altro non è che una scoreggia dei soliti papponi incompetenti che si sono accodati con fantasiose diversificazioni che finiscono tutte sul debito pubblico. Senza poi considerare che un costo imposto per legge esclude la concorrenza tra gli assicuratori, vedi RC auto cresciuta ultimamente del 30%. Questa cervellotica proposta presuppone che il singolo risolva problemi che sono di competenza assoluta dello stato.
Solo a titolo polemico mi domando se la salvezza di Venezia si debba lasciare singoli cittadini, magari facendo la questua domenicale fuori della porta della Chiesa oppure all’uscita dal bar? Ripenso al ponte sullo stretto di Messina, come potrà risolvere la siccità Sicula e dell’Italia meridionale, nonché costruire un sistema viario adeguato a fermare lo spopolamento dei paesi dell’entroterra di tutta l’Italia che allo stato attuale non garantisce manco la pastorizia? Il latte costa meno comprarlo all’estero dove con investimenti mirati hanno ricavato un’agricoltura florida recuperando Terre dal mare i Paesi Bassi!
Il vino, prodotto principe dell’Italia, ha bisogno di un territorio sicuro climaticamente parlando che oggi si tenta di salvare con i ristori ad ogni calamità, mentre si trascurano gli invasi per contrastare la siccità e le emergenze idriche, la cura degli argini e dei corsi d’acqua. Curiosità: le nutrie, animali da importazione, dilagano nel Veneto danneggiando le colture agricole e la stabilità degli argini ma sono protette e non possono essere uccise. Proporrei parafrasando Salvini la castrazione chimica dei maschi della specie. Altro genio politico.
Altro argomento caricaturale sono i cinghiali per le vie di Roma, sui nostri Colli Euganei sono una pestilenza data la loro prolificità. Anche qui è un continuo rimpallo di responsabilità sul modo di contenerne il numero: propongo l’importazione di qualche branco di lupi!
10 sett