17 aprile, venerdì. Ieri l’indice di contagio è risalito al 2,3%, il giorno prima era al 1,6%. Questo ci dice che la situazione è fragile. Siamo con R0 attorno a 1, entriamo e usciamo dal limite di sicurezza e quindi il numero dei decessi non ripiega, tutto ciò sotto la spinta di aprire al mondo del lavoro. È un azzardo!
Boris Johnson aveva tentato con il l’immunizzazione di gregge e ha dovuto precipitosamente fare marcia indietro. Quanti decessi dovremmo dare in cambio dell’apertura delle attività? A complicare ulteriormente le cose appaiono i soliti mali della politica nostrana. Siamo ben lontani dall’aver risolto il problema sanitario che tutti dovrebbero essere impegnati a risolvere. Già cominciamo con le contrapposizioni ideologiche sul dopo coronavirus. A questo punto si evidenzia l’immaturità dei nostri governanti, nella fattispecie dell’ala 5 stelle, per la loro incompetenza. Il primo esempio: il Mes, il fondo salva-stati, è l’organismo europeo preposto all’erogazione di aiuti, 37 miliardi per l’Italia, indirizzati esclusivamente alla sanità, a tassi pressoché zero e restituzione in tempi lunghissimi. Nella commissione erogatrice ci sono ovviamente anche funzionare italiani che assicurano la chiarezza del contratto. È incomprensibile per quale ragione i rappresentanti dei 5 stelle in Parlamento non li vogliono, purtroppo sono forti numericamente sebbene non sostenuti però del consenso popolare attualmente al 10%.
E non siamo nuovi a queste assurdità. Ve ne propongo una: qualche anno fa sorse una diatriba nord-sud. Oggetto del contendere 13.000 insegnanti in più nelle scuole del Sud, 17.000 in meno al nord. Ne sortì una farsa che ho esplicitato in un raccontino che vi propongo. “Insegnanti al Nord e al Sud” Libro II, numero 59.
https://nonnotoni.com/2020/04/insegnanti-al-nord-e-al-sud/