Lunedì di Pasquetta. Oggi abbiamo il dato più importante, solo 431 morti, sempre troppi, e però il numero più basso dal lontano 19 marzo, che ci ha portato agli attuali 19.899 decessi. I nuovi contagiati sono saliti del 2,6%, anche questo un dato tendenzialmente positivo. Speriamo.
Oggi tradizionale festa di primavera. Cerco di essere leggero, addirittura frivolo, per trasmettere un po’ di leggerezza. Vi parlo del barbiere. Giorni fa mi sono guardato e ho visto che i miei capelli sembravano quelli di Einstein in un giorno ventoso. Mi sono detto: “Vuoi vedere che mi farò un codino prima della fine dell’isolamento!”
Forse la Rita mi ha sentito e il giorno dopo si è presentata con pettine e forbice e, ZAC ZAC ZAC, mi ha ridotto il cuoio capelluto in uno strano scalpo ondivago su un supporto a semiuovo. Giuro, sono passati due giorni prima che riuscissi ad identificarmi senza prima controllarmi le impronte digitali. Ci siamo divertiti. La Franca, in un momento di lucidità, ha detto: “Che roba sea, quea?”, riferendosi alla mia testa.
Quei colpi di forbici hanno interrotto una consuetudine nata nel 1946. Ho frequentato sempre la stessa barberia e due soli operatori “Issandro” (Alessandro) defunto e Carlo, l’attuale. Quindi ricorderò questa pandemia anche per avermi costretto a cambiare una consolidata abitudine! Un piccolo tentativo di alleggerire la drammaticità di questi lunghi giorni di confino.
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