Il tempo passa inesorabilmente lento, mai come in questo momento vorrei vedere i giorni come fossero minuti per capire dov’è la fine del tunnel, e se c’è. Ma come ogni cosa in natura non si può, ogni cosa ha il suo tempo. Quand’ero ragazzo smaniavo per diventare “grande” e anche allora il tempo non passava mai.
Anche oggi come ieri dovrò tenere lo sguardo verso l’interno delle finestre. La novità dall’esterno sta proprio nel non esserci niente di nuovo. La famosa curva disegnata dal numero dei contagiati non mostra ancora segni di variazione, perciò bisogna attendere, mentre il deserto metropolitano si conferma. La nonna con l’adeguata dose di sonnifero ha dormito di più anche se in modo movimentato. Questo ci ha fatto prendere una decisione, passibile di variazioni in funzione di cambiamenti positivi del suo stato di salute. Tale decisione è il ricovero presso una struttura idonea alla sua condizione medica, dove possa avere una assistenza qualificata che in casa mai saremo in grado di garantire. Dal punto di vista umano è doloroso.
Da quando aleggia nell’aria questa ipotesi continuo ad avere un nodo tra lo stomaco e la gola. Gli occhi sono costantemente umidi, oltre a sentirmi addosso un senso di colpa come un peso o un’ombra.