Ieri è stato un giorno in evidenza per la situazione contagi e relative inmplicazioni, la più importante l’approvigionamento di vaccini. Il presidente Draghi punta sulla produzione in Italia in stretto collegamento con l’Europa, magari completandosi reciprocamente nel processo produttivo. Questa si chiama europeismo, collaborazione al meglio. Ora un dettaglio medico-amministrativo sull’obbligatorietà della vaccinazione che il semplice “invito a fare” non risolve. Ci sono implicazioni da superare che solo un provvedimento o legge può superare. Non sono cavillidi lana caprina su i quali chi è restio ha buon gioco.
Dal Libro secondo un raccontino di giusto un anno fa “Un pensiero per Maurizio” sul passaggio 2019-2020.
Mi dicevo molti, ma molti anni fa: riuscirò a varcare il secolo in corso? In quei tempi non avevo molto tempo per pensare a queste sottigliezze del vivere. Riuscita l’impresa di aver messo i piedi nel XXI secolo ritenevo inopportuno pormi ulteriori obiettivi temporali. Mettere un’asticella più in là, mi sembrava di tirar per la tonaca il buon Dio, ma avevo sempre così tante cose da fare che non potevo lasciarmi andare. Mettermi in mano al fatto non potevo permettermelo. Allora ho cominciato ad indicarmi il 2023. Forse c’è una canzone che ne parla. Me lo dicevo così per scherzo, per scaramanzia, ora però che ho messo i piedi nella seconda decade del secolo quasi quasi mi offenderei mancassi l’obiettivo 2023.
Quali sono le cose così importanti che mi tengono avvinghiato alla vita? Ci sono cose importanti in senso assoluto perché valgono per l’archivio dell’umanità. Sono quelle che in un altro scritto definii conl’espressione “lasciamo il mondo un po’ migliore”. Oppure in senso relativo, perché riguardano la mia cerchia familiare. Ebbene, non ho pretese, peccherei di orgoglio, e sappiamo bene come Dante punisca tale peccato, ma certamente livello familiare ci sono molte cose di cui vorrei vedere lo sviluppo. Per il mio piccolo mondo sono fondamentali e preziose.
Trovata la risposta al mio bisogno di stare qui in seno alla mia comunità per seguirne l’evoluzione, mi sono chiesto quanto siano ben più importanti le cose a cui stai lavorando, che riguardano l’archivio dell’umanità, di tutti. Quando ho sentito del tuo problema cardiaco è subito scesa la preoccupazione. Metabolizzata la cosa, in attesa degli sviluppi ho pensato al tuo progetto riguardante il “far camminare chi non può”. Questa è una cosa importante in senso assoluto, non può subire rallentamenti nella sua realizzazione. Quindi devi porti subito l’obiettivo di ristabilirti, la qualcosa dipende moltissimo dalla tua volontà di “avvinghiarti” alla vita per portarla a compimento.
Il buon Dio a volte si lascia convincere dalle nostre buone opere, non dobbiamo deluderlo. Quello fin qui detto può essere interpretato come una sfilza di ovvietà, ma le ho tratte dalle mie esperienze di vita. Lo scoramento è l’ultima cosa a cui sottomettersi.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, nr. 177
