Oggi dobbiamo parlare della curva di picco contagiati. Siamo sempre sul 4%, ho però la sensazione che siamo sulla buona strada. Certo che non abbiamo seguito l’andamento della curva di picco cinese che al trentesimo giorno è precipitata, mentre noi al quarantesimo siamo ancora sui 5000 contagiati al giorno. Non tento di dare spiegazioni, ho già detto la mia opinione nei giorni scorsi. Ribadisco che qualche migliaio di morti in meno valgano la rinuncia di qualche libertà chiamata pomposamente “diritto inalienabile”. Senza per questo giungere alle manganellate della polizia indiana, Ma qualche calcio in culo ai passante in strada a Genova io lo autorizzerei! Molto esplicita l’intervista di Sarcina a Vespignani, eminente fisico informatico, sul corriere del 5 aprile a pagina 7.

Torno ora al di qua del finestrone /osservatorio. La nonna non migliora, la notte non dorme, è un continuo girovagare. Di giorno alterna qualche momento di lucidità. Non so come possa resistere a tanto stress, non so più cosa dire. Mi accorgo di rifugiarmi, forse inconsciamente, sotto le coperte a occhi chiusi, vagando con la fantasia lontano dall’oggi. Quando mi rendo conto salto fuori dal letto, mi siedo e scrivo. Mi costringo ad allontanarmi dai tentacoli dell’autocommiserazione. Guardo fuori e vedo il sole sgargiante e penso alla vitamina D. Mi è stato detto quanto essa sia importante, basterebbe una ventina di minuti al giorno di esposizione per captarne quanto basta al nostro bisogno. Come faremo?

I nostri volti sono sempre più pallidi.