Ho maturato un convincimento. La pandemia non è un fenomeno dovuto al comportamento di una comunità nazionale più virtuosa di altre, indipendentemente dall’origine del virus stesso punto certo, non voglio essere frainteso, più rispettiamo le regole meno morti piangeremo. La sconfitta finale del morbo è legata esclusivamente al comportamento di tutti gli stati grandi e piccoli, ricchi e poveri, anche se uno solo non ce la fa, date le condizioni di mobilità e esistenti delle persone, potrà riproporsi la pandemia. Anche oggi la stampa ripropone le grandi Nazioni sopraffatte: Francia, Gran Bretagna, Brasile, India, Stati Uniti, Italia. Pechino chiude le scuole e, sembrava definitivamente ripulito. Per cui dobbiamo predisporci a un lungo assedio e perciò utilizzare ogni risorsa con parsimonia in vista di tempi più difficili.
Secoli fa Venezia fu colpita dalla peste più volte. In una di queste perse 30.000 dei suoi 60.000 abitanti. Infatti il morbo girò per il mondo tornando sui suoi passi più volte in funzione delle comunicazioni più lente. Le mutate condizioni comunicative ci costringono a strategie diverse: il vaccino. E nell’attesa l’isolamento. Sappiamo bene che il ciclo vaccinale ha i suoi tempi, per cui dobbiamo adeguarci. Il vaccino è l’elemento chiave. Bisogna allargare la base produttiva passando sopra la proprietà di brevetto con opportuni accordi economici in modo da portare la produzione ovunque possibile. Però è interessante l’offerta fatta dalla figlia, casa farmaceutica di Abano Terme, che si è resa disponibile a produrre il vaccino per conto della casa madre. I suoi impianti sono già attrezzati per vaccini di altro tipo. Sarebbero numeri modesti ma ogni aiuto in tal senso sarebbe salvare vite umane.
Sulla crisi politica: guardo con tristezza quanto succede. Il governo è un grosso boeing in mano a Lucignolo, l’amico truffaldino di Pinocchio, incapace, inaffidabile malandrino.
Gujarat 11 novembre 2014. Ottava puntata.
Ahmedabad: si comincia con il tempio Swaminarayan, fastoso coloratissimo, invaso di pellegrini con offerte di cibarie poste sulle statue, sui lingam, per cui si cammina su rimasugli di frutta, verdure, dolci e latte. C’è un’area del tempio riservata alle donne. La moschea Ramisipri con due minareti e un bel mausoleo. Il palazzo di Le Corbusier, per visitare il museo degli aquiloni. Alla fonte Dada Harir ni Vav, dinastia Solanki, cinque piani per arrivare alla falda acquifera, con stanze di abitazione per la casa regnante durante l’afosa estate, allego foto. Nelle vicinanze il mausoleo Rai Harir in stile indù molto elaborato. La fonte Mata Balava in Vav del XI secolo anche questa indù. La moschea Sidi Saiyyed costruita da schiavi africani, ha raffinate decorazioni marmoree che sembrano intagli sul legno. All’entrata due minareti finemente scolpiti. Sono stati costruiti con criteri antisismici, se l’uno oscilla l’altro lo imita, contrapponendosi e assicurando reciproca stabilità.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 182