Devo ripetermi, l’andamento pandemico negativo non cambia rispetto a ieri. Ieri mi sono dilungato nel chiedere una diversa priorità nella distribuzione dei vaccini mettendo in prima fila gli anziani e i fragili, subito dopo i sanitari operativi. Ho cercato di dimostrare con dati reali la bontà di questa strategia. Escludendo i molti vaccinati ad oggi. Sulla stampa odierna trovo la professoressa Viola che dice “la priorità doveva essere: sanitari operativi e categorie fragili”. Cioè anziani. “Sarebbe stato l’unico modo per liberare le corsie ospedaliere”. La virologa Capua, sappiamo bene chi è, dice: “Salviamo prima i più deboli. Vi imploro, dobbiamo costruire un muro di protezione che in un paio di mesi potrebbe drasticamente migliorare la situazione”. Un lungo servizio della Gabanelli, giornalista, dimostra l’accorciamento dei tempi pandemici con la strategia di vaccinare i più fragili fino a ridurre la letalità del 90% a fine giugno, liberando così le strutture ospedaliere per ricominciare a curare le patologie normali oggi sospese.
Solo ieri io ho scritto queste cose non perché sono bravo o veggente ma perché sono ovvie. Speriamo!
Dal libro “Mi sono sbottonato” alla pagina 73 propongo un brano sulla nostalgia della propria terra “Emigrazione in Sardegna”. Emigrazione in Sardegna