diario dalla finestra di casa

1 aprile 2020, Padova

3 Aprile 2020

Le finestre osservatorio si impongono con forza all’attenzione. Il finestrone è invaso dai raggi solari diretti e, per uno strano gioco di riflessi sulle finestre delle case, indiretti. Dal lato del fiume il sole riflesso da una miriade di foglioline colora di verde l’aria. Tra i rami, una coppia di minuti scriccioli, piccoli batuffoletti marroni, giocano a rimpiattino e guizzano qua e là a inseguire piccoli insetti volanti. Aldilà delle fronde degli alberi, sul filo dell’acqua del fiume, volano in stormo i gabbiani gracchiando. E ancora di primo mattino una coppia di anatre brune si spostano con volo rapido e lineare.

A mezz’aria c’è vita, appena scendi con lo sguardo sulla strada vedi la solitudine, per fortuna. Ma fa tristezza. Il cielo invece è azzurro e limpido, percorso da bianche nubi a fiocco delle forme più diverse. Sembrano non pecorelle come romanticamente vengono descritte, bensì grossi caproni in calore che si rincorrono e si scontrano.

La stampa oggi conferma la discesa dei contagiati a più 3,9%, ieri più 4,1, il 29 marzo più 5,6. Però con un po’ di titubanza. Il buon senso vuole che la tendenza venga analizzata nell’arco di più giorni, quindi dobbiamo essere fiduciosi.

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