La stampa è un fiume in piena sul Covid e su ciò che ci gira intorno, non so come leggerla. Mi è venuta l’idea di guardarla per paradossi a cui si espongono i decreti, le disposizioni, i suggerimenti delle istituzioni per contrastare il virus.
– Lavoro da casa, pomposamente detto smart-working, non vedo proprio come possono fare i raccoglitori di zucchine.
– Il calcetto sospeso, il calcio no. Forse sarà fatto con il distanziometro? (Come si fa col gioco delle bocce: fermi tutti che misuriamo).
– Posti allo stadio: è prevista la quarantena per i tifosi selezionati, prima e dopo l’incontro?
– Gita scolastica: trascrivo una norma “sono consentiti i percorsi per le competenze trasversali” che roba è? Di seguito “e per l’orientamento nonché le attività di tirocinio”. Vuol dire che si può cercare il nord, orientamento, in un bosco guardando il muschio sui tronchi degli alberi?
– Bar, ristoranti, gelaterie e similari: gli orari variano se si sta dentro o fuori, seduti e in piedi. Come lo vedi un bimbetto con il conetto di gelato in mano seduto sul marciapiede? Non si può consumare in piedi.
– Lezione a distanza: all’incontro governo regioni “l’ha detto lui non io”! Più idee, maggiore confusione.
– in casa non più di 6 ospiti: noi siamo già in sei, per gli ospiti ci provvediamo di ologrammi.
– Sui controlli: faremo tesoro di chi vigilerà sui comportamenti nelle feste private. Sento odore di “1984 di Orwell “.
– Feste private: penso siano opportune quarantene prima e dopo.
Comunque saremo tempestivamente informati delle modifiche alle norme vigenti o in vigentimento apportate da ognuna delle istituzioni preposte a ingarbugliare ulteriormente una materia già astrusa di suo.
Buona sopravvivenza.