1952 Palermo, Caserma Turba, centro addestramento reclute. Eravamo in 700 suddivisi in plotoni di 21 unità. Tra commilitoni c’era un clima di amicizia che aiutava a sopportare le difficoltà della vita di “Naia”. In un momento di riposo in camerata uno che sapeva un po’ di penna e di fantasia stilò uno stornello per ognuno di noi. Sono arguti.
Ne mancano tre, il mio, quello di Sotgiu il sardo e quello di un abruzzese testa calda che veniva da un recondito posto di montagna. Ho perso un foglio.
Toni Schiavon, “Gli stornelli” “Minuterie Letterarie”, pagina 42