Oggi dedico il mio diaro a una rimembranza. 100 anni fa nasceva Antonio Simionato chiamato Tonin. Lo vado a ricordare perché lui e altri giovani, avevano una decina di anni più di me, furono gli educatori che ci accompagnarono nella nostra adolescenza alla formazione personale attraverso lo scoutismo.
Aveva frequentato gli scout da bambino fino alla soppressione del Movimento da parte del Fascismo. Fino alla fine della seconda guerra mondiale frequentò Il patronato dell’Immacolata partecipando e promuovendo attivamente le attività educative giovanili quali il teatro. Si formò anche a livello universitario. Già nei primi mesi dalla fine della guerra si attivò per ricostituire a Padova, con altri amici, lo scoutismo, in primis nel patronato dell’Immacolata, mentre l’amico Milani fondò il reparto scout agli Ognissanti dove entrai subito anch’io.
Per anni seguì l’attività scoutistica. Poi, trasferitosi a Vicenza, si occupò anche a livello nazionale degli adulti scout e ne seguì le vicende per tutta la sua lunga vita. Oltre la comunanza scoutistica, che tanto mi ha aiutato, vi è stato tra noi un legame in più, sono diventato suo cognato avendo sposato Franca sorella di Cesca sua moglie. Per questo per una sessantina di anni ci siamo frequentati a livello familiare con i loro cinque figli e i nostri quattro. Una bella squadra. Inoltre, anche a livello amicale, per aver frequentato per lunghi anni un gruppo di amici comuni. Lui rappresentava il saggio, il Pater familias con il carisma che si era guadagnato quando noi eravamo ragazzi. “Arrivederci un di”.