Con tristezza constato che il virus approfitta della riapertura in tutte le sue declinazioni: dai rientri dalle vacanze all’estero, alla movida, ai centri estivi, ai centri per migranti che dovrebbero essere i più facilmente controllabili. Sulla stampa una frase di un operatore responsabile: non possiamo imporre l’isolamento dei contagiati, finiremmo a processo per sequestro di persona. Questa affermazione è la conferma che non riusciremo a controllare la situazione. La notizia è tratta dal Corriere della Sera del Veneto di oggi a pag. 3.
Qual è la persona, o l’ente, o l’istituzione preposta alla soluzione responsabile di questo dilemma? Io sapevo, o credevo di sapere, che la mia libertà termina quando lede la tua libertà! Pensavo fosse un assioma inconfutabile!
Oggi proseguo citando un poeta armeno: Paruyr Sevak, 1924-1971. Quando ho visitato l’Armenia sono rimasto colpito dal popolo nel cui volto sono intagliate le tremende vicissitudini delle sue diaspore e dell’aspro territorio. Con questo popolo ha fatto i primi passi il cristianesimo, condividendone spesso le traversie.
Di seguito riporto la poesia “Salve” dalla raccolta di Sevak “Sempre con voi”, che ci chiama a sognare un mondo migliore, più buono.
– Salve, –
Io dico solo questa parola,
Come mostrare il passaporto timbrato,
Come esibire il curriculum,
Come compilare un questionario.E vorrei,
Vorrei tanto,
Che questa parola fosse
Come un passaporto
Per tutti nel mondoE vorrei,
Vorrei tanto,
Che questa parola fosse
Come un nuovo e vero……”Apriti, Sesamo!”– Salve, –
Dirlo al treno,
Alla nave e
All’aereo
Ed entrare come se avessi il biglietto in mano.– Salve,–
Dirlo ad una donna sconosciuta
Ed essere amato subito,
O sentire da lei,
Che è stata già salutata.– Salve, –
Dirlo al chiaro cielo
E venga la pioggia di cui c’è bisogno.– Salve,-
Dirlo alla terra,
E sentire le spighe germogliare.– Salve,-
Dirlo alla morte,
E farle capire, che è arrivata
Presto, troppo presto.
E
– Salve,-
Diventasse reale e vero “Apriti, Sesamo!”E se tu dicessi anche all’orso
– Salve,-Forse lui diventerebbe subito
Un giocattolo per il nostro bimbo.
Un bel giocattolo, che non si rompe e non si rovina.
Così il serpenteDiventerebbe il bastone per gli anziani,
Il coccodrillo,
Diventerebbe la cassa dei giocattoli,
Il cervo selvatico,
Diventerebbe attaccapanni,
La tempesta,
Diventerebbe un gruppo di danzatori
E l’Uomo, Uomo vero….Non esisterebbero cose impossibili nel mondo,
Se governasse il senso del sano,
Che è diventato
– Salve,-
Nella nostra bocca,Allora,
Come mostrare il passaporto timbrato,
Come esibire il curriculum,
Come compilare un questionario,
– Salve,-
A te
E
A voi
Cari miei conosciuti e sconosciuti.Lasciate che l’impossibile diventi possibile
Per tutti nel mondo,
Diventi possibile domani e proprio adesso,
Diventi possibile con la parola sola
– Salve….Traduzione di Karen Mirzoian