Sul fronte pandemico sono da segnalare due fatti salienti, che ci mostrano l’unica via, la meno pericolosa, per superare i lunghi tempi di convivenza con il virus.
Il primo riguarda il mondo intero che ancora non ha raggiunto il picco della curva dei contagi e che così costringe i paesi in fase positiva a mantenersi allertati. Il secondo fatto, strettamente legato al primo, riguarda il ritorno in Italia del virus via Bangladesh e da altri paesi. Questo nonostante le parole del ministro della sanità Speranza di ieri sera in televisione. Facevano tenerezza tanto erano “speranzose”: faceva appello alla responsabilità individuale per tenerci lontani dal pericolo. Ma è bastato qualche aereo mal controllato e l’incoscienza dell’imprenditore vicentino per gettarci nel panico. Il Brasile con il suo capo novax, ora malatosi, lo dimostra. Mezzo mondo è in mano alla stupidità dei Bolsonaro, Trump, Boris o Cina e Russia con le loro ritrosie informative e dell’India, la cui struttura sociale è per sua natura incontrollabile.
È il mio parere che dobbiamo costringerci a continuare nel rigido sistema di vigilanza: distanziamento, mascherine, pulizia, no assembramenti di alcun tipo! Mi si dirà che così facendo blocchiamo i consumi, l’economia. Non è così, dobbiamo indirizzare il lavoro, attraverso la conversione delle professionalità, verso la scuola, la sanità comprensiva degli anziani, sicurezza ambientale a scapito dei buoni vacanze e riportare gli svaghi a livello sopportabile rispetto alle disponibilità economiche salvo quelli irrinunciabili. Ripeto: scuola, sanità, ambiente. Non è più il tempo del tutto e subito. Non dovrebbe esserlo mai stato. Il buon governo non deve essere schiavo delle prossime elezioni: di quartiere, comunali e provinciali, regionali, nazionali, di conferma di leggi speciali etc, che sono distribuite in tempi diversi, utilizzando ogni volta le scuole riducendone le attività. In questo modo il governo è costantemente sotto scacco.
Lo so, è facile contestare, difficile è fare. Come? Siamo riusciti andare sulla luna, possibile che non ci sia un algoritmo che ci indichi la strada, visto che l’uomo non ce la fa?