diario dalla finestra di casa

16 luglio 2020

16 Luglio 2020

Oggi la stampa offre una notizia di speranza, comunque tutta da verificare. I raggi solari sembrano in grado di ridurre la carica virale. Potrà essere un buon modo per sanificare gli ambienti. Si rimane in attesa della possibilità di utilizzarlo sulle persone. Benvenuta ogni tipo di ricerca!

La seconda notizia è di segno opposto. La gravità del contagio in India è in crescita, in particolare nelle regioni dell’est. Pertanto ogni opzione possibile!

Il racconto odierno è davvero triste ed è tratto da quel fascicolo di scritti dimenticati stesi anni fa.

“L’infortunio”.

Diversi anni fa Vittorio, mio fratello, è stato vittima di un grave incidente sul lavoro: è stato travolto da un grande disco di acciaio. Immediato l’intervento chirurgico, molte ore di attesa dinanzi la porta della sala operatoria. Ogni tanto usciva un medico per l’alternanza nell’atto operatorio, ogni volta il commento era un mesto “speriamo”. Esce un infermiere con in mano un lenzuolo nel qual era avvoltao uno strano oggetto. Solo più tardi ho capito.

Dopo molte ore fece uscire mio fratello: era sul letto fasciato, gambe e braccia, testa, torace e pietosamente si lamentava di avere freddo, molto freddo. Mi accorsi che uno degli arti, le braccia, fasciati, era stranamente più corto. Quell’infermiere che qualche ora prima era uscito dalla sala operatoria con quello strano involto stava portando via il braccio di mio fratello. Mi ha preso un senso di vomito, come se avessero tolto una parte di me…

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