diario dalla finestra di casa

28 marzo 2020, Padova

28 Marzo 2020

Il mio mondo chiuso in una stanza.

Sabato. Oggi tutta l’attenzione è rivolta all’interno della casa. Le cattive notizie sull’aumento dei contagi, aggiunte alle pertinenti e acute riflessioni di Baricco sulla tenuta della nostra salute mentale alla imprevedibile reclusione nei pochi metri delle nostre abitazioni, ci costringono ad una ulteriore allerta.

A questo preambolo aggiungo che stanotte è entrata in casa nostra la Silvia, una signora ucraina che ci aiuterà a gestire la nonna Franca. Il buon senso mi dice che è la cosa giusta. Ma lo stesso sono sconcertato.

Distraggo la mente da quanto sopra e vi dico di una piccola scoperta. Per lasciare una stanza alla Silvia mi sono trasferito con il letto nel mio studio. La testiera è dalla parte del finestrone che dà su via Concariola. Da quel punto di vista ho guardato lo studio illuminato dal sole riflesso e ho scoperto “il mio mondo chiuso in una stanza”. Ho scattato qualche foto.

La parete di destra è pavesata di fotografie dei nipoti bambini, a rappresentare la famiglia. In questa foto c’è anche una vecchia scrivania che mi ha accompagnato per moltissimi anni e sulla quale ho elaborato idee e ricerche. Sempre sulla parete di destra c’è una scaffalatura archivio che contiene, anche fisicamente, il mondo del lavoro che tanto ha segnato il mio vivere.

Sul lato sinistro vicino alla porta uno scaffale contiene i “viaggi’, un sogno coltivato sin dall’infanzia che solo in tarda età sono riuscito a percorrere, sia pure minimamente, ma sufficientemente per riempirmi l’animo delle bellezze del mondo.

Infine sulla parete di sinistra la libreria che rappresenta la cultura, elemento indispensabile per vivere.

…nati non foste per vivere come bruti ma per seguire vertute e canoscenza…

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