Libro II Mi Sono Sbottonato!

Divina commedia, l’acquisto

16 Maggio 2020

È il 1952. Quando sono partito per il servizio militare uno dei miei amici scout, saputo della mia destinazione, Palermo, mi disse di avere dei parenti padovani in quella città, non ricordo a quale titolo fossero lì stanziati. Mi dette l’indirizzo che rimase dimenticato nello zaino per molto tempo. Non sapevo quale scusa inventare per scrivere loro. Avevo avuto anche l’indirizzo di un gruppo scout nella zona del Ponte dell’Ammiraglio, così pensai di scrivere alla famiglia padovana per farmi accompagnare lì.

Scrissi, mi rispose una ragazza, cugina del mio amico, dandomi appuntamento in piazza del Politeama. Sempre con i tempi dei contatti epistolari, finalmente l’incontro. Si presentò una ragazza della mia età, un tantino insignificante, che dopo imbarazzati preliminari, mi dà l’indicazione della sede scout. Non seppe dirmi nulla del Ponte dell’Ammiraglio, importante struttura fatta costruire ai tempi della dominazione araba (http://arabonormannaunesco.it/il-sito/monumenti/ponte-dellammiraglio/). Abbiamo parlato poi di dove avrei potuto trovare dei libri usati. Alla fine mi fece capire l’inopportunità di rivederci, la frequentazione di un militare con una ragazza non era il massimo per una per bene. L’incontro non ha avuto seguito e a me non è dispiaciuto.

Appena lei se ne fu andata io tornai verso i “Quattro canti”, la zona dove avrei dovuto trovare il negozio di libri usati. È stato difficile trovarlo, non era un negozio, tantomeno c’erano insegne di indirizzo. Dopo diversi tentativi di avere informazione dai passanti mi è stata indicata una scaletta che entrava ripida nella pancia di un vecchio e imponente palazzo settecentesco mezzo diroccato. Una porticina in fondo alla scala dava in un ampio scantinato, cantina tutta archi di sostegno della struttura sovrastante. Tutto lo spazio era invaso da libri, c’erano librerie intere di nobili famiglie decadute. In una di queste ho visto una Divina Commedia piuttosto malconcia illustrata dal Dorè. Il vecchio libraio, intriso della mestizia dei suoi libri che sicuramente amava ma ai quali non sapeva proprio come fare per ridar nuova vita, al vedere sto soldatino con in mano quel grosso libro ne rimase stupito e chiese una cifra davvero irrisoria anche per me che non ne avevo da sprecare, stavo già risparmiando per la scuola serale per geometri.

Uscito dalla spelonca mi ritrovai in strada col grosso tomo avvolto in un giornale. Per tutto il resto della ferma militare ho dovuto convivere con quel pacco che non riuscivo mai a far entrare nello zaino. Con il tempo si aggiunse un carrettino siciliano con dipinta la storia di Orlando, di cui oggi è rimasta una rotellina e un pezzo di sponda. Ora quella Divina Commedia ristrutturata se ne sta in soggiorno, ogni tanto cambio pagina di esposizione di qualche illustrazione del Dorè, a ricordarmi i tempi bellissimi.

Voglio concludere con la visita agli scout. Era da poco sorto il gruppo all’interno di un patronato parrocchiale, erano poco organizzati, non ho potuto frequentarli anche perché i miei tempi non erano compatibili con i loro. Anche gli scout poco o nulla sapevano del Ponte dell’Ammiraglio. In quel momento il ponte non aveva nessuna funzione propria, non esisteva più la fiumara, torrente, era solo una struttura malconcia in mezzo alla solita sporcizia. Si può dire senza né capo né coda.

Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, nr. 154

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