Per contestare la stupida supponenza di chi non trae insegnamento dalla storia.
L’evento che scosse le fondamenta dell’Impero Britannico in India prima, e poi nel resto del mondo, porta la data del 6 aprile 1930. Ghandi il Mahatma iniziò la lunga marcia del sale, violando le leggi inglesi sul monopolio del sale. Partito da Ahmedabad con 78 seguaci arrivò all’oceano con decine di migliaia. Ghandi finì in prigione mentre i suoi sostenitori accettavano di essere picchiati, secondo l’ordine del Mahatma. “Se gli inglesi vi picchiano lasciateli picchiare!” La resistenza passiva.
Durante un viaggio in India ho visitato la città da cui partì la marcia fino alla spiaggia dell’oceano dal quale Ghandi raccolse una manciata di fango salato come segno di disobbedienza alle leggi inglesi, ingiuste.
In quel momento ebbe inizio la cacciata dell’invasore. Winston Churchill disse che era nauseante vedere Ghandi mezzo nudo salire i gradini del palazzo del Vicerè. Fu una lezione memorabile ed eroica di saggezza per tutti i politici del futuro di allora.
Sull’onda di cotanto esempio storico veniamo all’oggi: è evidente che Salvini iscritto da 16 anni alla Statale di Milano di cui 12 fuori corso non ha avuto modo, tempo o capacità di capire l’avventura politica del Mahatma e della sua “Salt March”. Tanto che il decreto sicurezza appena varato punisce anche da noi la “resistenza passiva”. Ritorniamo al colonialismo armato…
È bene, per inciso, prender nota che nel 1996 la Lega gridò scandalizzata in difesa di Maroni che si era opposto passivamente ad una perquisizione nella sede della Lega in via Bellario.
La memoria storica è davvero un duro ostacolo per chi tenta di manipolarla!
Leggi Gianantonio Stella Corriere della Sera 4 giugno 2025 https://www.corriere.it/opinioni/25_giugno_03/se-parlassero-gli-archivi-8df4e9ea-6411-4e39-b129-875a95994xlk.shtml