diario dalla finestra di casa

6 dicembre 2024 – Guerra tra disperati

6 Dicembre 2024

Il cambiamento climatico, nonostante il tonante misconoscimento di molti, presenta il conto sotto forma di alluvioni divenute fenomeno di ogni stagione, sempre più pesante, a cui non si è in grado di porre rimedio,  neanche parzialmente. 

In direzione opposta in Sicilia la siccità, dovuta alla scarsità di bacini di raccolta, e i lavori di ricerca di alternative, ha creato una situazione di guerra aperta tra due città, Enna e Caltanissetta. 

I sindaci, sostenuti dai cittadini dell’una hanno deciso di chiudere le centrali di distribuzione dell’acqua dell’altra. Già razionata per entrambi. 

Non è importante cercare torti e ragioni delle due città, resta il fatto che entrambe sono in crisi, per cui prevale la legge del “mors tua vita mea” dell’uomo delle caverne. 

Viene spontanea la domanda: dove erano le istituzioni preposte a garantire il minimo vitale ai cittadini? 

A livello nazionale il governo oggi si sta trastullando con la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, rimandando la protezione del territorio al fantomatico sviluppo economico che il ponte stesso dovrebbe creare entro enne anni! Senza acqua ci sarà un’emigrazione interna biblica. 

L’altro pilastro dello sviluppo economico della regione è l’autonomia. E qui il solito grillo parlante, Gian Antonio Stella, sottolinea lo stato di fatto che impedisce ogni possibile rinnovamento se non si mette fine al malaffare dell’assemblea regionale siciliana, chiamata amichevolmente il “palazzo della cuccagna” distributore a pioggia di contributi ai clientes: 330 mila euro alla società Teatrando gestita dalla madre dei deputato Auteri, 236 mila euro alla società teatrale ABC sempre alla suddetta, 95 mila euro ad AssiABC come sopra di una finanziatrice di FdI. Segue l’elenco di euro a una miriade di enti locali per feste e sagre, mentre i fornitori attendono da sempre il saldo di un miliardo e mezzo di fatture scadute…

Quali sono le priorità per i cittadini senza le quali la vita non è possibile? 

1) l’acqua, senza la quale resta il deserto con il conseguente esodo degli abitanti, in questo caso in casa propria. A cosa servirà il ponte 

2) l’aria, più in generale il cambiamento climatico ci toglierà la possibilità di sopravvivenza. Non abbiamo una terra di scorta verso cui emigrare (alvo per Musk l’onnipotente). Il buffone di corte, Salvini, troverà il modo di costruire un ponte verso una lontana Galassia dove portare un gruppo di eletti da lui selezionati? 

Lo spunto per questa  riflessione è dato da “L’autonomia e la Cuccagna” di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

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