“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”: questa asserzione è di Shakespeare, grande pensatore nella lunga storia della coscienza umana. I sogni sono immateriali pur essendo una realtà degli uomini, animali dotati di coscienza. Quando l’uomo uscì dalla preistoria aggregandosi in comunità ebbe modo e tempo di dedicarsi a Interpretare i sogni, differenziandosi così dagli animali. In tal modo ipotizzò il suo futuro attraverso le scienze, la tecnologia, dando consistenza al’immateriale ai sogni, confermando l’affermazione di Shakespeare.
Queste poche righe trovate tra la fiumana di parole nella stampa odierna sono raggi di luce che aiutano a capire e a dare senso alla vita anche se molto corta!
Sulla libertà. Gli stati democratici sono sottoposti all’usura del tempo. Essendo la democrazia per sua stessa natura un sistema fallace è costantemente costretta a compromessi per soddisfare le aspettative le più diverse dei propri cittadini. Quando viene a mancare la coscienza della condivisione si crea uno stato di insofferenza che porta il popolo e accedere alle proposte del salvatore della patria, del dittatore, del portatore del pensiero unico. Dalla notte dei tempi esiste il re che si impone con la forza bruta o con le lusinghe, la qual cosa finisce sempre e sempre finirà con la schiavitù. Dopo le tragedie del secolo scorso a nome di nazismo, fascismo comunismo e non ultimo colonialismo, sembrava che l’uomo fosse rinsavito. Purtroppo così non è: Cina, Russia, Corea del Nord, molti stati africani, sudamericani, del Medio Oriente e via elencando sono oppressi anche duramente.
Persino gli USA, paese liberale per antonomasia, si ritrova in un’assordante silenzio sotto attacco. La sua Corte Suprema, ente ultimo di garanzia, ha stabilito che il presidente goda di immunità assoluta, rendendolo immune dall’essere sottoposto alla legge. Sono piccoli passi che mostrano quanto sia difficile difendere il sogno della Libertà.
Contraddizioni nei discorsi di forze politiche e rispettivi politici esposte con ironica precisione da Gian Antonio Stella
Vado ad evidenziare la succosa marmellata di incroci che dovrebbero dare l’identità della Destra francese e della Francia tutta.
La nazionale di calcio francese che in questi giorni è in prima linea è costituita da atleti originari da: Haiti, Benin, Libano, Guinea Bissau, Mali, Camerun, Guadalupa, Togo, Senegal, Mauritania. Sembra proprio il contrario di quello che il Vannacci con il suo Mondo al contrario definisce patrimonio identitario. Sigh!
A portare avanti la purezza razziale francese che la destra propone Bardella, che tra i suoi avi vede italiani, il nome lo testimonia, un nonno proveniente da un paesino algerino, da cui proviene anche il nonno di Mbappè, il migliore dei giocatori di calcio francesi.
Mi è piaciuta la conclusione di Stella: Al buon Dio ogni tanto piacciono gli scherzetti”.
Sono allegati tre trafiletti di giornale perché siano goduti nella loro interezza.