diario dalla finestra di casa Libro I

17 luglio 2024 – Vecchi raccontini

17 Luglio 2024

Di questi giorni sto sistemando alcuni archivi di manoscritti inutili o duplicati in fotocopie che si sono accumulati nel tempo. Mi ritrovo ogni tanto a rileggere qualche pagina sparigliata. Rivivo con l’immaginazione avvenimenti così lontani nel tempo da farli frutto di fantasia o vissuti da un altro.

Il racconto, anzi lo spizzico di un raccontino che segue in fotocopia ritrovata, parla di un fatterello avvenuto che avrò avuto non più di 6 anni. Parla di quando,  ospite fisso di mia zia norma nella sua osteria La Rampa, ho fatto conoscenza con molti dipendenti della Zedapa, presso la quale da adulto ho poi lavorato per 40 anni.

In questo periodo ho conosciuto molti dipendenti della Zedapa, pochi però li ho ritrovati dopo la guerra quando ho cominciato a lavorare. Il signor Concolato era il responsabile della galvanica, cioè dei trattamenti per rendere i prodotti idonei al mercato. Abitava in via Tommaseo, poco dopo la Chiesa della Pace verso la stazione. Il mio compito era, una volta la settimana, quello di portargli un cartoccio di pesce fritto per l’ora di pranzo. Mia zia Norma metteva il cartoccio ben caldo in una borsa che appendevo alla bicicletta da donna della zia e con questa partivo per via Goldoni. Naturalmente pedalavo in piedi, non riuscivo a stare seduto in sella, ero troppo piccolo. Suonavo il campanello e su di corsa al secondo piano per la consegna. Ogni volta rimediavo un paio di caramelle. Forse proprio per questi precedenti, o solo per coincidenza, sono arrivato a lavorare in Zedapa. 

“Mi sono sbottonato” Libro 1, pagina 100

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