Sono queste delle osservazioni che seguono ad altre espresse in occasione dell’ipotesi di costruire un ponte tra l’Italia continentale e l’isola siciliana. Ho sempre ritenuto questa idea un grande specchio per attrarre le allodole, della quale il governo da poco insediato si è fatto paladino quale dazio da pagare ai voti portati dalla Lega per voce di Salvini.
Il ponte in oggetto una volta realizzato sarà un record mondiale per la lunghezza dell’unica campata. Già questa caratteristica da sola fa tremare i polsi, se poi consideriamo il contesto nel quale deve sorgere ci possiamo solo spaventare. Cito solo quella che preoccupa di più: lo stretto di Messina si trova al centro del triangolo formato dai vulcani Etna, Stromboli e Vulcano, non escludendo la presenza minacciosa del Vesuvio, come un sistema interconnesso. Questa ombra da sola dovrebbe escludere la realizzazione di tale progetto. Comunque il fautore Salvini, ora Ministro dei Trasporti e infrastrutture, ha dato il via all’attuazione. Si è fondata una società specifica per la gestione: progettazione, costruzione nonché realizzazione delle infrastrutture collegate per innestare il ponte nel tessuto viario esistente nel sud d’Italia, il cui stato è fatiscente. Il tutto fa intuire che potrà rivelarsi una cattedrale nel deserto. Fintantoché si farà il progetto definitivo si è dato il via all’assegnazione dei lavori preparatori, il carro dinanzi ai buoi! Questo è un mio retropensiero: Salvini teme che un cambio di linea politico possa bloccare il tutto.
Infatti è arrivato il primo inghippo, il ministro Picchetto Frattin, titolare del Ministero dell’Ambiente, ha chiesto ben 239 chiarimenti e integrazioni alla documentazione presentata cui l’opera dovrà attenersi, nonché l’aggiornamento del progetto realizzato nel 2005 per adeguarlo anche alle nuove tecnologie e materiali. Sottolineo che il ministro Picchetto Frattin è della squadra del proponente Salvini.
L’articolo del 17 aprile 2024 pubblicato sul Corriere della Sera enumera uno per uno chiarimenti e titoli mancanti e o insufficienti, che dovranno essere presentati entro 30 giorni: ad oggi 23 aprile ne sono passati già 6…
Con tale tempistica non si attua neanche un Vespasiano (pisciatoio) in aperta campagna, non certo un’opera da record del mondo sulla quale ogni giorno dovrebbero transitare treni, autotreni, auto e migliaia di persone in sicurezza. Non vedo come la si possa garantire con i presupposti citati.