Ogni giorno che passa si fa più impellente capire il perché di tanti conflitti tra i popoli, in particolare Ucraina e Russia e Israele e Palestina. Il primo ha una fisionomia definita, il più forte Putin ritiene che i suoi muscoli lo autorizzino a fagocitare il popolo ucraino, riconosciuto invece dal consesso delle altre nazioni. Il secondo conflitto è più complesso per la sua genesi che si presta ad interpretazioni le più diverse. In entrambi i casi mi chiedo se ci sono vie percorribili per risolverli e non siano quelle delle armi. Nell’arco della mia vita mi sono fatto più volte questa domanda e mai ho trovato risposta. I due conflitti, in quanto di ordine mondiale, sono particolarmente cruenti e forieri di sbocchi imprevedibili per gli equilibri della convivenza mondiale.
Continuo a leggere i pensieri di uomini e donne, religiosi e politici, filosofi e moralisti, uomini d’affari, ognuno ponendo proposte e ipotesi senza risposte.
Dacia Maraini con mestizia si chiede: dobbiamo gridare contro l’odio e le armi? Dobbiamo rifiutare di difenderci e porgere l’altra guancia? La risposta qual è? Hamas sostiene che Israele non deve esistere, Putin vuole annettersi l’Ucraina. Lo ha già fatto per il 20% del territorio, e la Crimea nel 2014, in nome di quale pace? Ci viene detto che se non ci fossero i produttori di armi la guerra non esisterebbe. Santa ingenuità! È sufficiente un sasso per scatenare un conflitto e di sassi ce ne sono molti, quanti si voglia per tutti. Ciò dimostra che non è un problema di mezzi offensivi bensì di menti che perseguono il potere come realizzazione del proprio ego. Lo schiavismo lo fu per millenni ora viene sostituito da forme più subdole quali l’informazione manipolata.
Mi sono infilato in un vespaio dal quale uscirò senza risposte, perciò con Maraini cerco di far vincere il buon senso. Così facendo si torna all’utopia…
Ancora un pensiero della Maraini sulla grandezza morale del martire Navalny che oppone alla brutalità del tiranno il coraggio della sua fragilità costringendo Putin a fregiarsi del titolo di assassino. E porterà questo marchio nel suo passaggio nella storia.