Nel diario dalla finestra di casa del 18 agosto 2020, Laos faccio cenno di aver visto, visitando un paesino in riva al Mekong, delle tessitrici con telai a pedale che lavoravano dinnanzi alla porta delle loro casette. Sullo stesso sentiero c’era un piccolo monastero con pochi monaci. Uno di questi, certamente ad uso di piccolo commercio, disegnava e scriveva su pezzi di stoffa più o meno grandi delle storie o proverbi.
In cambio di una offerta libera mi ha dato il piccolo stendardo. Forse sono ritagli delle tessitrici. È frequente nelle località più remote incontrare occasioni uniche e singolari.
Toni Schiavon, “Lo stendardo laotiano”, “Minuterie Letterarie”, pagina 60