diario dalla finestra di casa

5 settembre 2023 – Rivisitazioni

5 Settembre 2023

Mi è sorta vaghezza di rivedere la Cappella degli Scrovegni, la chiesetta di famiglia degli Scrofa, ricchi mercanti e usurai provenienti dalla campagna. Fu costruito sulle rovine delle scalinate dell’Arena Romana. Volevano essere riconosciuti parte della Storia con la lettera maiuscola e non come sensali di maiali. Ci riuscirono alla grande, dando vita ad un monumento che fu un punto di svolta dell’arte pittorica mondiale. L’ho visitata più volte nel suo interno nel tempo. Da ragazzo era su uno dei tanti itinerari che mi portavano a scuola.

Antistante la Cappella c’era uno spiazzo a graniglia quanto mai utile per la partitella a calcio con una palla di stracci legati. Altro luogo all’uopo utilizzato era uno sterrato in Piazza Insurrezione, già Piazza Spalato, dove ore sorge il grattacielo, oppure Piazza Castello dei Carraresi, allora penitenziario. Giocavamo rapide partitelle spesso con una sola porta, dove l’unico portiere difendeva l’onore di entrambe le squadre. Pertanto era contemporaneamente sottoposto al dispregio della squadra perdente. Disonesto In ogni caso! Erano rapporti di gioco quanto mai complessi.

In quegli anni la Cappella non godeva della notorietà attuale, se non per i cultori dell’arte, per cui era più facile accedervi. In quei tempi era frequente imbattersi in monumenti usati in modo davvero impropri, un esempio è l’antica chiesetta di Pozzoveggiani che ho visitato quando era ancora utilizzata come pollaio, fienile e magazzino di attrezzi agricoli, leggi il mio ricordo in proposito. San Michele a Pozzoveggiani Viaggi nel Padovano

Oggi la Cappella è sottoposta ad una procedura da sala di chirurgia per difenderla dall’inquinamento batterico e climatico, con i tempi contingentati. Oggi la moltitudine di visitatori che frequenta i luoghi artistici e paesaggistici se da un lato è cosa buona per l’opportunità di conoscere il bello, dall’altro li mette alla mercè dell’insensibilità della folla, dove anche un piccolo graffio è uno sfregio se moltiplicato per il numero dei visitatori. Solo da adulto ho capito un mio gesto fatto visitando il tempio di Giove a Paestum, dove ho raccolto una decina di tessere di mosaico sparse tra l’erba! Se questo fosse permesso in pochi anni perderemmo monumenti come le spiagge in Sardegna!

Si può ben dire che anche l’arte è diventata un bene di consumo che non può essere per questo consumato, non è riproducibile. È la nostra storia, per i nostri figli. Noi passiamo, la storia è la nostra proiezione, il nostro lascito.

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