Progresso: è la condizione che differenzia il sapere di ieri da quello di domani e poi di dopodomani. Allo scopo sono state elaborate procedure per rilevarne il percorso. Non può esserci regressione, se non in presenza di catastrofi epocali. L’epoca classica greco romana scomparve al comparire delle orde barbariche e delle pandemie, della peste e del vaiolo. Solo piccoli lacerti di tanto progresso si conservarono nei monasteri e negli scavi archeologici, riportati alla luce con il Rinascimento.Tutta questa premessa per parlare di oggi. Abbiamo conquistato lo spazio, creato le condizioni per allungare la vita, quasi decuplicare il numero dei viventi. Verrebbe a dire che mai come oggi il progresso ha trovato casa! A fronte di tanta apoteosi ho scoperto che questo monumento, il progresso, mostra delle crepe foriere di malasorte.
Vado perciò a dire il fatto che ha dato il via alla riflessione. Passando in rassegna le notizie in rete trovo proposti dei rompicapi matematici, parola reboante, di ingannevole soluzione, un esempio: 41-5 + 2x10, sui quali non mi sono mai soffermato. Nel tempo si sono intensificati, segno che hanno trovato spazio nell’attenzione dei lettori. Ho cercato di capirne la ragione. Ho provato a risolverli, con l’unica perplessità che sotto sotto ci fosse il trucco. Invece no, sono semplici semplici così come sembrano.
Perché mi permetto di giudicare? Ve lo dico. Nel 1942 Frequentavo la seconda classe di avviamento al lavoro, considerata la scuola superiore consentita al popolo dei lavori manuali; per i contadini manco quello c’era! In quella classe venivano esposte le equazioni di cui sopra. Si è forse poi fermato il progresso? A seguito delle strategie del 1968 con il 36 politico nelle interrogazioni universitarie? Con l’avvio del degrado culturale che le equazioni proposte da Google sostiene?
Questo cancellamento del sapere collettivo, lasciandolo a pochi eletti, solitamente di classe economica superiore, genera abbrutimento. È di qualche giorno fa la notizia di un alto numero di ricorsi alla magistratura da parte di genitori in difesa delle bocciature dei propri pargoli. e dalla dittatura del voto, e perciò del sapere, le cui conseguenze Google evidenzia con le sue proposte pseudo-matematiche.
Ci deve essere una sana ragione se si pretendeva di memorizzare la tavola pitagorica! O la demandiamo alla intelligenza artificiale e noi ci chiudiamo nelle case dell’oppio a sognare?