diario dalla finestra di casa

12 aprile 2023 – Dare fiducia, un’illusione?

12 Aprile 2023

La fiducia, un’esperienza di vita. Qui di seguito un aforisma che dovrebbe essere una massima, un punto fisso dal quale non derogare se non a precise condizioni. Esso è: non dare fiducia al prossimo è un male, è peccato. Ma la fiducia va data con cautela e con verifiche, mai incondizionata! Purtroppo non basta l’esperienza di una lunga vita per farne argine e non caderci come una pera dall’albero a un po’ di vento. Sto parlando di me che di decine ne conto nove.

Il fatto. La faccio un po’ lunga per darne un po’ di folklore. L’antefatto: ho viaggiato nel subcontinente indiano in quattro lunghi viaggi turistici e sedici per lavoro, maturando una sufficiente esperienza per valutare l’idea del vero e del falso che hanno gli abitanti di quel luogo, tanto da togliere ogni credibilità alla parola “fiducia”. Forse sono in buona fede, avranno altri parametri per dare sostanza alla parola fiducia. Io non l’ho trovato.

Da quando sono in pensione ho il compito di fare la spesa alimentare sui banchi della Piazza delle Erbe. Evitavo di servirmi dei venditori indiani per preconcetto a causa dell’esperienza di cui ho detto poc’anzi. Successivamente mi sono sentito a disagio per questa forma di razzismo e ho deciso di servirmi da un cittadino del Bangladesh, simpatico, per anni andò bene, così credevo. Senoché ha esagerato con l’imbrogliarmi, tanto che divenne impossibile che non me ne accorgessi. Mi metteva in conto due volte lo stesso articolo con lo stesso prezzo. Lo abbandonai. Nonostante le sue scuse levantine, mentre io mi sentivo particolarmente “pirla”.

Ora mi sono affidato a un venditore nostrano che tengo controllato! Giorni fa non era in piazza perciò mi sono rivolto a un banco gestito da due signore giovanili, efficienti, simpatiche. Hanno sempre una coda di acquirenti in attesa mentre i vicini sono inoperosi. Tutti segnali positivi. E qui casca l’asino, io. Ordino due chili di mele che costano 2 euro al kg e un chilo di carote a 1,4 al kg. Osservo quando pesa e con professionalità cambia una mela con una più grossa per precisione di pesatura, la stessa cosa con le carote. La cosa mi aveva impressionato. Ingenuo! Mi dà lo scontrino di euro 6,48 e pago. Mi sfilo con la bici dalla ressa della coda con difficoltà. Pedalando penso al conto che non ritenevo consono. Concludo supponendo che il peso fosse più alto. Non mi convinceva vista la manfrina che aveva fatto durante la pesatura del cambio di pezzatura per essere precisa nel peso. Giunto a casa peso, le carote risultano chili 0, 775 le mele chili 1,650. Pertanto sono stato imbrogliato due volte: sul peso e sul prezzo unitario pagando euro 6,48 per un valore di euro 4,95.

Concludo: l’onestà non ha un solo colore della pelle così come la truffa, e ciò a danno dei piccoli operatori onesti e a vantaggio della grande distribuzione che almeno sul peso e prezzo è ben precisa.

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