Martedì 31 gennaio 2023. Oggi una curiosità toponomastica. Cambiamenti tra le vie della città. Via Dante, già via Maggiore, era l’asse stradale che portava a nord partendo dalla Piazza dei Signori, già locazione del castello dei Da Carrara di cui rimangono pochi lacerti, e dal Duomo centro del potere ecclesiastico. Dinanzi all’uscita dal Vicolo San Nicolò c’era il capolinea del “tran” (no tram) da cui trani che ne è il plurale. Proprio sull’angolo di via Santa Lucia c’era l’ “ostaria ai Trani”, molto conosciuta ed apprezzata per le leccornie disponibili, uova sode, sardee in saore, nervetti, bogoi e via dicendo, il tutto condito col “vin bon” dei Colli di cui il tran era simbolo. Collegava Torreglia. Con la dismissione dei Trani sopravvisse con scarsi risultati. Ora è un localino di lusso ma non più folclore cittadino. Proprio a ridosso del capolinea un fatto curioso, il miracolo di San Leopoldo. Il santo transitava con un biroccio trainato da un cavallo proprio contemporaneamente al tran e rimase indenne nonostante lo spazio non fosse sufficiente! La fantasia popolare ne fece memoria. Dal nome proprio “tran” è ricavato il detto “tran-tran” a significare il rumore fatto dalle ruote dello stesso quando passavano da una rotaia alla successiva, distanziate tra loro per consentirne l’allungamento durante il caldo estivo. Il detto tran-tran è utilizzato anche per rispondere alla domanda che ti viene rivolta Come vaea Piero? Risposta: el soito tran-tran! Per dire niente di nuovo, il solito scorrere delle vicende della vita!
Mercoledì 1 febbraio 2023. Questo scritto è la trascrizione di una notizia del luglio 2020. Pierluigi Battista si chiedeva: al nostro grido lungo dal 1945 “mai più deve ripetersi il genocidio degli ebrei”, come rispondiamo a quel grido oggi 2020 a ciò che succede al popolo turcomanno nello Xijnjang cinese loro paese natio? Una fotografia aerea mostra un gruppo di reclusi in trasferimento. Aveva osato chiedere al governo di Pechino un trattamento sociale almeno uguale a quello degli Ham, etnia maggioritaria in Cina, che venivano portati nella terra degli Juguri per colonizzare lo Xijjiang. Un’azione tipica dei dittatori, Stalin negli anni 30 del secolo scorso estirpò milioni di russi europei dalla loro terra portati in Siberia per non disturbare in manovratore a Mosca. Già Federico Rampini parla di questo nel suo “L’impero Cindia”. Anche in Siria e nell’ovest della Turchia non c’è pace per i Curdi! Quando l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, avrà la forza di dotarsi di strumenti che impediscano simili storture sociali? Continuerà a essere utopia?
Giovedì 2 febbraio 2023. Oggi è il compleanno della Betty. 64 anni. Auguri. Sono trascorsi 1030 giorni dal 15 marzo del 2020, giorno d’avvio del “diario dalla finestra di casa” che aveva lo scopo di seguire l’evolversi della pandemia di coronavirus che ci aveva relegati chiusi in casa per ridurre il diffondersi del contagio. Era convinzione che sarebbe stato un episodio di breve durata. Sono trascorsi tre anni e la situazione è migliorata a livello di epidemia, una forma di malattia con la quale dovremo dovremo convivere per lungo tempo e soffrirne le conseguenze, per chi ne è stato colpito. Dovranno comunque avere cautela specialmente le persone fragili, gli ammalati e gli anziani. Il dato odierno, consuntivo dell’ultima settimana, è di 439 decessi e 33.042 contagi. Se dal lato pandemico la situazione è in deciso miglioramento, così non è sull’altra calamità scoppiata inaspettata il 24 febbraio del 2022, la dichiarazione di guerra e invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Fatto inusitato, inaspettato, privo di giustificazioni, contro ogni diritto internazionale tra le Nazioni. Fin qui portato avanti tragicamente sia sul fronte terrestre che con bombardamenti diretti preponderatamente contro la popolazione civile. In questo conflitto sono stati coinvolti tutti gli stati occidentali in aiuto all’Ucraina. La situazione è in continua evoluzione e senza nessuna prospettiva di finire. Lo scoppio della guerra ha coinvolto molti paesi in aiuto all’Ucraina, ora però, non essendoci prospettive, subentra la stanchezza lasciando prevedere una fine infausta. Altro stato di criticità è la politica italiana, la sua instabilità congenita. Il nuovo governo che all’inizio aveva esordito aprendo la speranza di un nuovo corso, sta cadendo nelle incompetenze dei governi precedenti. Questa sommatoria di stati negativi mi costringe a vedere il futuro incerto.
Venerdì 3 febbraio 2023. Un incontro sorprendente e improbabile. In via Ospedale ero parcheggiato al sole sulla mia carrozzella, in attesa di un controllo medico, sul marciapiede. Arriva un grosso furgone chiuso, scende un bell’uomo nordafricano, alto, e scarica tramite un sollevatore idraulico, una piattaforma mobile sulla quale poggiava una strana carrozzina, un parallelepipedo con ruote di 60 x 60 cm alto 1 m sul quale c’era una figura umana di un bimbo di 5-6 anni. Sul capo portava un casco/maschera dal cui naso usciva una cannula che finiva sotto la carrozzina. Ho dedotto si trattasse di un polmone artificiale. Dietro la maschera si vedevano due grandi occhi. Appena la carrozzina è sul terreno si muove e attraversa la strada inseguita da una signora, forse sua madre, che lo invitava a fare attenzione. La carrozzina però prosegue sul mio marciapiede e quando mi si avvicina scarta e si riporta sulla strada e la madre a seguirlo. Intanto quello che ritengo il padre chiude il furgone e li insegue! Il tutto si è svolto in un paio di minuti, sufficienti a inquadrare una scena da fantascienza, sembrava ET, almeno gli occhi! Questo fatto mi ha ricordato che sei/sette anni fa frequentava l’università un giovane sui 25 anni sofferente di una sindrome rarissima di invecchiamento precoce. Il corpo mostrava almeno 70 anni, si muoveva autonomamente in carrozzina motorizzata. Recentemente la stampa ha notificato che il giovane si era laureato e stava specializzandosi negli USA proprio sulla sua malattia, di giovane/vecchio. Il caso odierno però mi ha lasciato molto più stupito, vedere un bimbo in quello stato clinico, con l’autorespiratore, che guidava con autorevolezza la carrozzina elettrica su una pubblica via!
Sabato 4 febbraio 2023. Oggi ho coniato un testo per rispondere a chi mi incontra di persona o al telefono e mi pone la domanda di rito: come stai? Dico “in lento ma irreversibile peggioramento nonostante opponga una coraggiosa e appassionata, quanto inutile, resistenza”.
Una storiella d’altri tempi. Sull’aia delle case di campagna, o chi aveva un angolo all’esterno al sole, ai primi tepori stagionali, comparivano i mastelli di legno, normalmente usati per il bucato, che venivano riempiti d’acqua a ché il sole la riscaldasse. Metodo antesignano di energia pulita: per noi bambini era una festa.
Domenica 5 febbraio 2023. Il Veneto riassume i medici pensionati! La pandemia da Covid ha scoperchiato la deriva sanitaria da parte della politica con il taglio dei finanziamenti che costringe i pazienti verso il privato o a rinunciare a curarsi. Mantenendo inoltre la loro numerazione insufficiente tanto da costringere il personale sanitario, in primis i medici, a emigrare. La crisi di medici costringe gli ospedali ad affittare medici a 1.400 euro al giorno o importarli da Cuba, assurdo! Questo è l’aspetto economico a cui i politici hanno ridotto la sanità, così come la scuola, che sono diventati il salvadanaio da cui attingere per realizzare provvedimenti che meglio rispondevano alle loro esigenze elettorali.
Un esempio, più volte da me citato, è l’aver concesso il pensionamento a 19 anni sei mesi e un giorno di contribuzione! Le retribuzioni al personale sanitario sono insufficienti tanto che, medici in primis, emigrano all’estero dove l’arte di Ippocrate è meglio riconosciuta. Altro aspetto viene evidenziato con la riassunzione dei medici pensionati, decisa dal Veneto, la dimostrazione che l’età di fine lavoro va aumentata in funzione dell’allungamento della vita. A me pare autolesionistico rinunciare all’esperienza degli anziani nel mondo del lavoro che già soffre dell’impreparazione dei giovani a causa delle carenze della scuola. Il tutto sacrificato sull’altare del consenso elettorale.
Lunedì 6 Febbraio 2023. Come da sempre ho sostenuto, rileggere il passato dovrebbe essere il talismano per non ripetere gli errori. Sto rileggendo di certi accadimenti che non sono casuali e/o frutto di folli iniziative. L’inizio della Seconda Guerra Mondiale fu un banale quanto quasi comico gesto di un soldato della Wehrmacht che, sceso dal carro armato, alzò la sbarra alla frontiera polacca, risalì sul carro e invase la Polonia. Da cui la travolgente avanzata dell’esercito tedesco in tutta Europa fino a Parigi. Come fu possibile una simile azione di conquista sapendo che avrebbe pestato i piedi della Russia? Molto più tardi si scoprirà il patto nazi/sovietico, Molotov/Ribbentrop, plenipotenziari di Stalin e Hitler del 1939, che prevedeva la spartizione della Polonia e la suddivisione dell’Europa in due aree di influenza, quella Sovietica, l’altra nazista. Quando i russi entrarono in Polonia erano giustificati per difendere Ucraina e Bielorussia. In realtà si stava realizzando il patto di cui sopra, la spartizione dell’Europa. Oggi Putin ritenta la conquista all’egemonia russa di quei popoli che chiama “fratelli” ma che ritiene naturali componenti dell’impero zarista.