Libro II Sentimenti

Mio fratello Vittorio

16 Gennaio 2023

Il 18 agosto del 2018 ho voluto fissare in uno scritto l’ultima degenza in ospedale tra speranze ed angustie, conclusasi con la dipartita il 25 agosto 2018.

Il percorso della fine annunciata, anzi molte volte avvicinata ma sempre respinta con una voglia di vivere incredibile da credere se non fosse sotto i nostri occhi. È la fine di luglio del 2018, il ginocchio sinistro si riempie di un vistoso ematoma di origine sembra non traumatica, con forti dolori. Pronto soccorso, dopo un paio di tentativi di ritorno a casa il ricovero.

Di Vittorio darò un succinto tratteggio sanitario degli ultimi 30 anni. Ha un disastrosi incidente sul lavoro nel quale ha perso il braccio destro al di sopra del gomito e la mano sinistra è deformata fino a sopra il polso. Lo stato delle cose gli consente comunque, dopo una lunga convalescenza, di ritornare al lavoro con lo stesso ritmo di prima. Un secondo incidente sempre sul lavoro provoca danni al bacino, trattasi di un lavoro faticoso, pesante, inclemente per caldo e freddo non mitigati da nessuna protezione. A quanto sopra si aggiungono problemi diabetici, compaiono le prime avvisaglie cardiache, il tutto ovviamente sottovalutato. Aumentano gli episodi coronarici che limitano drasticamente ogni spostamento. Dirige il lavoro dal sedile del muletto da 50 tonnellate utilizzato in officina. Qualche ricovero e il seguente ritorno alla normalità, si intende la sua normalità! Finché la situazione precipita e si decide di intervenire al ripristino coronarico. Troppo tardi, lo stato cardiaco non consente l’intervento. Durante il ricovero ha un arresto cardiaco. Il pronto intervento elettrico lo riporta nel mondo dei vivi. Dopo un lungo coma si riprende e viene dimesso a condizione di un rigido protocollo medico. Lo stato coronarico non consente che 5-6 passi. In casa si muove in carrozzina, nel giardino molto ampio a bordo di un grosso tagliaerba. In casa non rinuncia a dormire al secondo piano perciò è costretto a fare le scale a tratti per evitare il dolore toracico. Nonostante i limiti sta bene. Guida l’auto, unico mezzo che lo tiene in contatto col mondo. Continua a gestire le sue cose, non più l’azienda, ormai chiusa, sempre con la stessa grinta. 

A questo punto del flash di vita l’episodio più eclatante: giugno 2018 decide con la Pia un viaggio in Sardegna di una decina di giorni.  Partenza Padova – Livorno, traghetto per Olbia in cui soggiornano con spostamenti giornalieri medi di 350 chilometri, guida solo lui. Non scende mai dall’auto se non per i pochi metri che gli consentono la coronarie. Dopo il ritorno lo stato medico era normale. Qualche lamentela più che giustificata, riconosce la sua fragilità.

Ritorniamo all’oggi. Subito il ricovero per capire l’origine dell’ematoma, sorgono indizi di infezione di origine non nota. Difficoltà al sonno per episodi di apnea e poi difficoltà respiratorie in un quadro di esame clinici di normalità. È un dilemma!

Tratto dal libro II numero 96.

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