Martedì 24 gennaio 2030. Mi è capitato per mano un libretto, un centinaio di pagine, che descrivono in forma di fumetto con accuratezza la triste realtà della vecchiaia quando si accompagna alle malattie degenerative; autore Paco Roca un noto grafico. L’acuta osservazione mi ha turbato per la banalizzazione fumettistica usata per diffonderla. Sollecitata dalla lettura la mia fantasia si è espressa notte tempo. La notte scorsa, verso le due, sento la porta della camera cigolare, mi sveglio, forse non del tutto; mi alzo di fretta per ragioni idrauliche, mi appoggio al carrello tutore e spingo, ma sembra frenato. Arrivo alla porta per aprire la quale devo spostare il carrello che non si muove. Evidentemente mi sveglio e mi accorgo che stavo spingendo la poltrona! La nonna nel frattempo apre la porta e mi vuole abbracciare, era vestita di tutto punto pronta per uscire! Mi sono detto “ah benon, ea xe mete proprio ben!”.
Minuzie di viaggio: “il pentolino smaltato” tratto dal Libro II, n. 200.
India. Stavamo visitando una fortezza Mogoul, imponente. Le mura di cinta, i giardini, la piazza d’Armi e le costruzioni di servizio in uno stato di abbandono. La vegetazione aveva invaso gli spazi liberi. All’esterno delle mura la baraccopoli. Attraverso una breccia delle mura vedo uscire da una baracca un uomo elegantemente vestito con un pentolino smaltato in mano pieno d’acqua, scavalca i calcinacci del muro e si inoltra nella boscaglia. Il nostro accompagnatore, vedendomi sorpreso, mi informa che l’uomo si era appartato per un bisogno corporale, l’avevo capito anch’io, soggiungendo la funzione del pentolino. Nel dettaglio si trattava del nostro bidet per il lavacri, usando scrupolosamente la mano sinistra, impura. La qual cosa mi ha chiarito l’uso dei contenitori d’acqua che trovo in tutti i servizi igienici di alberghi, abitazioni dei ricchi e dei comuni mortali in tutta l’India. Fa un certo effetto trovare nella reggia del Maharajah, tutta marmi di Carrara e lampadari di Murano, dove abbiamo trovato ospitalità, nel pomposo bagno, il pentolino in fianco al water!
Mercoledì 25 gennaio 2023. Ucraina: dettagli che evidenziano aspetti poco conosciuti di quanto succede. 7000 soldati ucraini sono prigionieri dei russi. 1500 quelli russi in mano ucraina. La Russia vorrebbe esportare l’ammoniaca via Odessa e vorrebbe farne merce di scambio, contemporaneamente ostacola l’esportazione del grano ucraino e via ricattando! Questo per dire che al di là dei fatti bellici ci sono interessi che riguardano il mondo intero, vedi la fame in Africa e medioerente! Ancora Ucraina: è scoppiato il caso degli alti funzionari governativi cacciati per frodi dal governo. È un delitto contro l’umanità quando è espletato nelle condizioni disperate dell’Ucraina. In questa situazione la pietà non dovrebbe essere esercitata ma il perdono trovare dimora. Quindi si dovrebbe applicare un codice di guerra dove la giustizia va applicata con rigidità. Mi è rimasto impresso il giudizio del Vescovo siciliano che riferendosi a Messina Denaro capomafia dice “non può esserci pietà di fronte a tante ferocia”.
Dal Libro secondo, n. 200: “Dove vanno a morire le vacche indiane? E altro.“
India, dove vanno a morire le vacche indiane? E altro. Sappiamo che l’Indu ha rispetto per gli animali fino alla loro deificazione. Il giainista utilizza le mascherine per impedire di respirare incautamente qualche moscerino! L’animale più venerato è la vacca. Esiste ampia letteratura in proposito, molti gli aneddoti da raccontare, di cui spesso ho fatto cenno. Le mucche sdraiate sui binari della stazione ferroviaria di Jaipur che ruminano un combinato di erba, foglie e plastica. Oppure quel toro nero sdraiato sull’asfalto che rumina pacifico in una sera senza luna che ci costrinse ad uscire dalla strada su mezzo metro d’acqua piovana appena caduta. Un lato poco conosciuto di questi animali è la loro fine vita. Ho visto un solo bovino morto lungo una carrareccia dentro una giungla fuori dal mondo abitato. Nella carcassa sventrata pascevano cinque cani randagi. Chiesi lumi alla guida che con stile indiano fatto di movenze del capo e mani riuscì a non rispondere. In altri viaggi cercai di saperne di più. Mi si disse che venivano sepolte ma anche di nascosto usate a scopo alimentare da alcune fasce di popolazione di bassa casta povera e non religiosa. Comunque notizie vaghe. Sono capitato a Bombay nei giorni di presenza del presidente degli Stati Uniti. Noi siamo arrivati in auto nottetempo e casualmente abbiamo assistito allo sgombero di una baraccopoli sorta attorno a un grande albergo sulla strada dove il giorno dopo sarebbe passato il corteo presidenziale. Le ruspe raschiavano i marciapiedi, le case di cartone, lamiere, bambù e stracci con il loro contenuto precedute dall’esercito che evacuava le persone tra pianti e bastonate! Impressionante!
Giovedì 26 gennaio 2023. Un ricordo degli Alpini e della loro tragica ritirata dal fronte Russo. Nikolajewka 26 gennaio 1943. Sto sempre svuotando il deposito dei ricordi.
Ho trovato un plico insignificante a prima vista, è del 1975. È il diario del mio primo viaggio di lavoro importante. Ho accompagnato il titolare della ZEDAPA negli USA alla ricerca di idee per lo sviluppo aziendale. Purtroppo fu un’iniziativa tardiva, solo tre anni dopo si arrivò alla chiusura, non solo a causa di ritardi innovativi, tecnologici, organizzativi, commerciali ma preponderantemente per ragioni politiche e sindacali. Il viaggio si proponeva di osservare lo stato delle aziende statunitensi similari alla ZEDAPA. Le industrie del versante atlantico da noi visitate erano paragonabili alla ZEDAPA, in qualche caso anche meno evoluto. Salvo una fabbrica legata al versante del Pacifico con la Silicon Valley. Quella avremmo dovuto vedere! Ritengo però che le condizioni ambientali italiane fossero lontane da quelle USA. Questa fu la mia impressione di allora.
Ora dirò di come mi ero preparato per un viaggio così fondamentale per me. Sugli obiettivi da raggiungere avevo preparato una dettagliata analisi delle carenze della Zedapa, tecniche, organizzative, commerciali relativamente alla tipologia dei prodotti attuali e futuri. Ero da sempre un sostenitore della diversificazione tra prodotti tecnologici indirizzati all’elettronica dai prodotti tradizionali quali occhielli e rivetti. I settori erano incompatibili innanzitutto sul piano valoriale e qualitativo. Un programma dettagliato per ogni azienda visitabile, appunti dettagliati di ogni aspetto durante la visita. Solo un’azienda, la Oberg, mostrava il volto del domani di allora. Quell’esempio avrebbe dovuto essere la guida del nostro futuro. Sicuramente calati nel tessuto industriale USA avremmo avuto spazio, non certo in una Italia alle porte del brigatismo rosso. Sono tornato con un risultato tecnico molto importante, il minitube, non certo sufficiente per fermare la fine aziendale del 1978. Fotografie di frame allegate. Documentazione Libro secondo, n. 201.
Venerdì 27 gennaio 2023. Covid: situazione settimanale 345 decessi 31.168 contagi. Andamento pandemico in continuo rallentamento. Si avvicina alla fine dell’incubo durato tre anni. Oggi è la giornata del ricordo della Shoah, massimo simbolo dei genocidi della storia. Lo sterminio da parte del nazismo coadiuvato dal fascismo del popolo ebreo e dei diversi, omosessuali zingari menomati fisici e mentali. Nonostante l’orrore quell’evento si è ripetuto: gli Utu in Africa, in Cambogia, gli Jugiury in Cina. Stranamente il Corriere della Sera ha dato notizia solo a pagina 37 del giornale, mentre nei giorni scorsi aveva dato ampio spazio. Ieri avevo dato nota di un mio viaggio a New York per lavoro nel 1975. Oggi ho trovato documentazione dell’aspetto turistico del soggiorno newyorkese, delle vecchie foto sfocate, la pista di ghiaccio in centro città con i grattacieli incombenti, il Central Park in veste invernale, l’incrocio con la statua di Colombo, il Metropol Museum con il suo bel dinosauro a darti il benvenuto, le torri gemelle appena costruite, il film visto in radio City, la 42ma strada, la via porno, il grande aeroporto con la grandiosa porta di ingresso nella nazione del tutto e di più! Mi sono sentito un tantino provincialotto!
Sabato 28 gennaio 2023. Sempre nel solito deposito di memoria ho trovato traccia in un viaggio turistico del 1987 negli USA, la cui meta principale era il Grand Canyon, redatto proprio oggi sotto la guida di fotografie artigianali scattate allora e dai ricordi piuttosto lucidi che ho a distanza di 35 anni. Tratti dal Libro secondo, n. 202 intitolato California e Grand Canyon
Domenica 29 gennaio 2023. Giusti tre anni fa di questi giorni si stava materializzando il coronavirus, non si diceva ancora covid, ma solo virus, poi distintosi con il prefisso corona di cui era portatore al microscopio. La nonna Franca da poco dimessa dall’ospedale dove era ricoverata per problemi respiratori; a causa di discutibili diagnosi e cure, forse amplificate dell’avanzare dell’epidemia, è stata dimessa in uno stato pietoso aggravato da una forma di demenza senile. Tornata in famiglia, abbandonata dal servizio sanitario nazionale oberato dall’avanzare del coronavirus, stavamo perdendo la tramontana. Io con i dolori ero fuorigioco. Rimasero a lottare Betty Paola Rita, senza armi né conoscenza. La logistica in casa sconvolta per far posto a una badante rivelatasi poi non utilizzabile. Lentamente la nonna ha recuperato sul piano fisico, nulla dal lato demenziale. Si è potuto stabilizzare uno stato di normalità di cui ci sentiamo soddisfatti considerate le premesse del gennaio 2020.
Lunedì 30 gennaio 2023. Durante la mia permanenza in India ho cercato con scarso risultato di capire il livello di benessere di quella società. La classe dirigente il paese, politica industriale finanziaria è decisamente sopra le righe e lo vuole dimostrare, sono i nuovi Maragia. Una fascia consistente vive una povertà estrema. La classe media, i veri produttori della ricchezza del paese come vivono? Allego un appunto del 2016 rilevato sul posto di lavoro con il quale ero in contatto.
Oggi tento di fare delle considerazioni che mi vengono, ma incomprensibili, ci provo: la globalizzazione livella le riproduzioni sotto l’avanzare della tecnologia, l’automobile e i prodotti elettronici lo dimostrano. Se il prezzo di vendita di un prodotto è uguale ovunque perché prodotto nello stesso modo, perché la manodopera ha costi abissalmente diversi? Un manovale indiano guadagna 10 volte di meno del nostro! Visto che la tecnologia consente di superare le barriere umane? Forse gli italiani spendono/guadagnano di più grazie al debito pubblico? Ma la Germania non ha debiti! Oppure l’occidente ha una ricchezza non propria ma dovuta alla colonizzazione del terzo mondo? E a spese dell’inquinamento climatico di cui noi occidentali siamo responsabili a danno degli Stati emergenti? Paesi che si sono sgrollati di dosso il colonialismo, possessori di risorse, i paesi arabi che stanno organizzando un colonialismo di ritorno! Questo guazzabuglio di interessi perpetua i contrasti e le mire economiche. La guerra Ucraina lo dimostra. La legge della giungla prevale?