Diari di Viaggio diario dalla finestra di casa Libro II

23 gennaio 2023 – diario settimanale

23 Gennaio 2023

Martedì 17 gennaio 2023. Ho corredato 14 pagine del libro “Minuterie letterarie” di citazioni, perle di saggezza indiana antiche e attuali, bellissime miniature indiane e tre figure di personaggi cinesi ritagliate su carta leggerissima secondo un’antica arte cinese.  Sono caratteristiche del paesaggio culturale e umano di quelle popolazioni!

Mercoledì 18 gennaio 2023. Non succede spesso che la stampa dia notizie di cose che colpiscono la fantasia. Molti anni fa ho visto in un museo o mostra un piano circolare sul quale era visualizzato con spazi angolari il tempo del nostro pianeta. Quattro miliardi di anni. Settori di varia ampiezza angolare rappresentavano le ere geologiche della terra dalla sua comparsa negli spazi siderali. Gli spazi erano diversamente colorati. Uno piccolissimo, forse un grado, rappresenta la presenza della specie umana dai primordi, circa 4 milioni di anni fa. Questo plastico evidenzia l’insignificanza dell’uomo nell’economia dell’universo e mette in dubbio l’unicità, non la natura animale dell’uomo, ma la sua “anima”.  Come può essere stata partorita dal caos del cosmo? Può essere solo frutto del mistero che l’uomo chiama Dio! Ho divagato.

Ho trovato un’idea simile per visualizzare gli “alfabeti nella storia” e chi li ha decifrati. È un incanto perdersi tra cuneiforme, il gupta, il rongorongo, il latino, il cinese, lo jeratico. Allego una foto di una doppia pagina del Corriere “Lettura” del 20 dicembre 2020. Non si riuscirà a leggere salvo non risalire alla fonte. Solo vedere quegli spazi diversi sguinzaglia la fantasia. Tratto dal libro II, numero 195 “Gli alfabeti”. 

Giovedì 19 gennaio 2023. La notizia che campeggia su tutti i mezzi di comunicazione riguarda la cattura del capo mafia più famoso per la sua ferocia e lunga latitanza.

La notizia è stata ripresa nel libro II, numero 196: il CAPO MAFIA. 

Il gran capo della mafia Matteo Messina Denaro è stato catturato, forse si è fatto catturare, in quel di Palermo, casa madre, la Sicilia. Era latitante da trent’anni! L’evento è stato, con la grancassa dei politici, come una vittoria del bene sul male. La politica evita di domandarsi e dare risposte sul tema della libera circolazione di un, o dei, ricercati per decine di anni. Il mostro Messina data la sua ferocia ci dà titolo di poter riempire un cimitero con gli omicidi attribuitigli. Ha fatto sciogliere nell’acido un bambino per punire il padre restio ai suoi desiderata. Quest’uomo è sempre vissuto in Sicilia tra Palermo e il paese natio. Faceva bella vita con le donne dell’alta nobiltà siciliana. Ultimamente si è curato per una grave malattia oncologica come un normale paziente frequentando ambulatori per la chemioterapia. Durante la sua latitanza ha curato i suoi investimenti nell’eolico e turistico senza la connivenza o omissione della comunità siciliana. Con l’andare dei giorni ne vedremo delle belle! Noterella: Totò Riina, altro capo mafia, durante la sua latitanza ha generato con la sua consorte dei figli che ha regolarmente dichiarato all’anagrafe. L’anagrafe, ufficio dello Stato, ha rilasciato regolare carta d’identità ai Riina con un falso nome! Con firma autentica dell’ufficio!

Venerdì 20 gennaio 2023. Lo scritto di oggi non è farina del mio sacco, vorrei tanto che lo fosse (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 29 novembre 2020)! Descrive, lo scritto, l’abisso che c’è tra la politica odierna e quella degli anni 45-48. Avevo 16 anni e per quanto mi era dato sostenevo la parte in cui operava Alcide De Gasperi, tempi perduti tra le nebbie del passato che vanno riscoperti. Tratto dal libro II, numero 197.

Oggi uomini come Alcide De Gasperi — o il suo avversario Palmiro Togliatti — non avrebbero nessuna possibilità di emergere nella politica e nella vita pubblica italiana. Oggi un politico con gli occhialini, che leggesse il greco e il latino, citasse interi canti di Dante a memoria, parlasse il tedesco (De Gasperi) e il russo (Togliatti) come l’italiano, sarebbe orribilmente antipatico ai colleghi e agli elettori.

Lo chiamerebbero il professorone, e lo citerebbero per primo negli elenchi di coloro con cui non si vorrebbe avere nulla a che fare («e tu vorresti fare un governo con De Gasperi?», «e tu ti alleeresti con uno come Togliatti?»). Oggi un politico piace nonostante non sappia il congiuntivo, ma proprio perché non sa il congiuntivo. Il partito di maggioranza relativa in Parlamento è guidato da un ministro degli Esteri convinto che Pinochet sia un dittatore venezuelano e la Russia un Paese mediterraneo, con un vice che quando scoppia una bomba a Beirut porge le condoglianze agli «amici libici».

Il partito di maggioranza relativa nel Paese ha candidato alla guida dell’Emilia-Romagna una signora sicura che la sua Regione confinasse a Nord con il Trentino e a Sud con l’Umbria. Gli altri partiti non sono messi meglio. Ma prendersela con la politica è troppo facile. E quel che manca non è solo la cultura; è la forza morale. Non conta solo quel che si sa (o non si sa), ma quel che si è disposti (o non si è disposti) a fare per il proprio Paese; non necessariamente finire in carcere, come accadde a De Gasperi sia sotto l’impero austroungarico, sia sotto il fascismo.

Pensate a quale prova di sé ha dato in pochi giorni la più grande università italiana, la Sapienza di Roma: l’ex rettore rinuncia a un incarico pubblico cruciale in piena pandemia perché la moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro; e la nuova rettrice non sa rispondere alla classica domanda che si fa agli studenti medi troppo presi dai videogiochi («qual è l’ultimo libro che hai letto?»).
In sintesi. L’Italia di oggi è un Paese in cui la cultura è diventata un disvalore, e l’ignoranza una virtù. E un detenuto che nelle carceri fasciste scriveva frasi del Vangelo in latino — nella certezza che quelli che sarebbero stati imprigionati dopo di lui l’avrebbero capito — sarebbe straniero in patria.

Sabato 21 gennaio 2023. Covid della settimana: 495 decessi 51.897 contagi. Andamento pandemico in diminuzione. Sulla situazione femminile: usanze e manipolazioni. La Cina ha reso noto che il paese è a “corto”  di donne! Si parla di milioni di “fattrici” in meno rispetto ai maschi disponibili. Pertanto sta mettendo in moto degli incentivi per aumentare la “produzione” di figli. Il partito padrone unico del potere dimentica la legge sul figlio unico per ogni matrimonio che oltre che la denatalità ha dato il via all’omicidio di massa delle nasciture femmine in quanto solo i figli maschi avrebbero accuditi i genitori anziani. Trattasi di manipolazione dell’ordine naturale della vita! Ritengo che potrebbe essere giustificata una nuova Norimberga. 

Usanze che sovvertono il corso normale del nascere femminile: nel Rajastan, in India, un’indagine ha contato che su 8000 famiglie c’erano solo 60 figlie. È risaputo che sposare una figlia ha un costo esorbitante per la famiglia che spesso si indebita anche a nome della generazione futura per far fronte ai costi degli sponsali. In senso opposto c’è una regione indiana dove le donne sono particolarmente belle geneticamente, e ne fanno commercio. Anche in questo caso sconvolgendo il corso normale della vita. 

Domenica 22 gennaio 2023. Sul conflitto Ucraino-Russo. Un segnale preoccupante viene da Mosca. Un grande murale esorta la gioventù alla mobilitazione per la difesa della patria. Un vecchio soldato sorride a un giovane in divisa da pioniere di sovietica memoria. “La vittoria sarà nostra come nel 1945!”  È evidente che l’obiettivo di Putin  non era la liberazione del Donbass vittima dei nazisti ucraini, Putin mira all’impero!

Commentario: da sempre ogni qualvolta volevo far memoria di qualcosa prendevo appunti che mettevo da parte e che spesso dimenticavo. Molti di quegli appunti si sono trasformati in racconti, altri sono qui che aspettano di uscire dall’ombra. Purtroppo a volte mi sorge il dubbio di averli già segnalati. Non so come farne verifica. Comunque anche se mi ripeto vorrà dire che son veri!

Dal libro II, numero 198 ho tratto “Pippo”. Chi era? Durante la guerra tra il 1943 e il 45, nottetempo aleggiava solitario un aereo di piccoli dimensioni con il compito di pattugliamento del territorio occupato dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre del 43. Pippo, così era soprannominato, era degli anglo-americani. Sentire il suo rumore metteva paura perché aveva mano facile con la mitragliatrice. Una notte proprio vicino a casa colpì un treno fermo sui binari del tram per Venezia, incendiandolo. Di giorno invece il pattugliamento era più frequente e con più aerei. Spesso queste azioni di piccolo cabotaggio aereo si sommavano ai bombardamenti a tappeto degli stormi di fortezze volanti che scaricavano migliaia di bombe sugli obiettivi. Il primo bombardamento di Padova provocò più di mille morti.

Lunedì 23 gennaio 2023. Un giorno in India. Siamo in riva a un largo fiume, circa 500 metri, vicino a un ponte ad archi crollato. Solo la prima arcata di una decina di metri era in piedi. Il transito era pedonale con difficoltà tra le macerie.  Qualcuno pescava, donne facevano il bagno e lavavano i loro sgargianti sari, bambini giocavano nell’acqua tra i massi. Solo sotto il primo arco di ponte scorreva veloce l’acqua mentre sul greto del fiume gorgogliava tra i sassi e la sabbia. Veniamo all’evento, a monte del ponte escono dalla boscaglia una mandria di bufale dalle corna lunghissime e variamente attorcigliate o ritte come spade. Alcune avevano le corna colorate, vedi foto. Scendono a filo d’acqua, indugiano. Come rispondendo a un ordine la capofila entra nel gorgo seguita dalle altre in fila ravvicinata e si lasciano portare. In prossimità del ponte l’acqua si fa vorticosa. La capofila si infila sotto l’arco seguita dalle altre per riemergere una ventina di metri a valle. La capofila punta diagonalmente alla riva ed esce sempre seguita dalle altre in bell’ordine per rientrare nella boscaglia e raggiungere la stalla per la mungitura, eravamo al calare del sole. La mandria non era guidata da un bovaro ma seguiva una consuetudine secolare. Così come le rondini che trasmigrano nelle stagioni per svernare nei paesi caldi, oppure i salmoni che tornano dall’oceano al fiume natio per la riproduzione e morire. Consuetudine che la capomandria riceve e trasmette a chi la seguirà per generazioni a venire. 

“La mandria di bufale”, tratto dal libro II, numero 199. 

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