diario dalla finestra di casa Sentimenti

La passeraia

27 Ottobre 2022

Dato che è arrivata la stagione delle migrazioni (un po’ in ritardo forse?) suggerisco un raccontino da rileggere.

La passeraia. Prima puntata. La passeraia. Seconda puntata.

A Trieste, 27 ottobre 2022, una mattina sull’albero di cachi in giardino.

A Roma, 11 novembre 2022, la sosta degli stornelli sui platani del lungo Tevere.

Proprio in quest’angolo si ergeva maestosa una Pioppa. Veniva chiamata al femminile per la sua possanza (mamma, ma cos’è la possanza?). Nei dintorni non c’erano altri alberi di quell’altezza, per cui era diventato il luogo di ritrovo più sicuro per i passeri della zona, specialmente verso l’imbrunire per il rito della passeraia.

Vorrei dare una mia interpretazione di questo ritrovarsi prima del calar del buio. Penso che i passeri si raccontino i fatti più salienti della giornata: lo scampato agguato del gatto mentre mangiavano nel pollaio dei Franco, o la schiusa delle uova di qualcuno del gruppo, oppure lo spavento allo sparo del fucile mentre becchettavano nel campo di grano, o semplicemente i più giovani si facevano la corte.

A guardare la Pioppa in quei momenti era tutto un frullare di foglie con la rara uscita dal folto di qualche passero che rientrava immediatamente per non perdere il filo del discorso. Invece il rumore era davvero impressionante. Mi domandavo come facessero a capirsi tra loro. Tutto questo durava una mezz’oretta, poi improvvisamente calava il silenzio quasi totale. Con un frullare di ali, a gruppi, i passeri si allontanavano dall’albero in tutte le direzioni, evidentemente per tornare ai nidi per dormire.

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