Un vecchio raccontino
lunedì 13 luglio 2020
Siamo a novembre del 2019, all’altezza del numero civico 125 di Riviera Mussato, sul marciapiede lato fiume, una signora inciampa, non è caduta, solo un po’ di disappunto. Per curiosità sono andato a vedere la causa dell’evento. Sporgenti, dal cordolo del marciapiede, tre anelli di ferro della dimensione di un francobollo o poco più, che servivano a bloccare tre paletti di ferro di recinzione a che le auto non parcheggiassero abusivamente. Il fatto che i paletti fossero asportabili è una necessità per la manutenzione delle pompe di sollevamento acque situate sull’argine. Purtroppo un paio di volte all’anno i paletti vengono divelti per vandalismo e con tempi biblici vengono sostituiti. Eravamo proprio in questa fase: paletti divelti, anelli sporgenti.
Un paio di giorni dopo l’incidente si presentano due vigili urbani, ispezionano la zona, mettono due piantoni di plastica e un nastro di recinzione. Un paio di giorni dopo altri due vigili, di cui uno con funzioni di generale visti gli alamari e la prestanza, ispezionano e se ne vanno. Naturalmente il nastro di recinzione era stato spostato fuori mano. Ancora un paio di giorni e arriva un camioncino con due operai che colorano la zona anelli con vernice gialla, parlottano una mezz’oretta e se ne vanno, dopo aver ri-recintato la zona. Ancora un paio di giorni, un altro camioncino, altri due operai più professionali – naturalmente il nastro di recinzione era stato spostato fuori mano – parlottano, forse stavano facendo un preventivo, ri-recintano la zona i cui nastri erano stati prontamente spostati dai passanti. Tra me e me pensavo che di quei paletti in magazzino ce ne fossero a josa visto che sono comuni in tutta la città. Mah!
Ancora qualche giorno e vedo sopra i tre anelli di ferro tre sacchetti di sabbia e un segnale stradale su un treppiede con sopra una lampada ad accensione crepuscolare a far sì che i passanti non inciampino sui sacchetti di sabbia! Dopo un paio di giorni i sacchetti di sabbia sono finiti sull’argine e il treppiede, chiuso, appoggiato sul muro al lato del marciapiede. In questo caso la lampada crepuscolare serve d’avviso ai passanti che non abbiamo ad inciampare sulla stessa! Nel frattempo sono passati mesi dai sopralluoghi, e provvedimenti tampone inutili.
Morale della favola: se mi dicono dov’è il magazzino paletti vado io a prenderli in bicicletta e li monto in cambio di un caffè dal vicino bar da “Gianni“!
Per sensibilità educativa ritengo di informare la municipalità prima di inviare copia del resoconto alla stampa. Firmato: un cittadino, come tanti, che non vuole adattarsi alla cattiva burocrazia; anche se penso che in confronto a Roma dovrei vergognarmi di quanto scritto. L’ho portato di persona, primo perché non mi piace l’anonimato, secondo per vedere il volto di colui che lo legge.
Siamo a gennaio del 2020, nulla di nuovo è successo, nessuna traccia dei sacchetti protettivi, i tre inciampi nel colore giallo di evidenziamento, mentre la lampada ad accensione notturna automatica svolge la sua funzione sul retro della cabina elettrica lì vicino. A luglio i tre inciampi sono sempre lì e i sacchetti si sabbia sono spariti. Forse è stata smarrita la pratica?
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, nr. 169
martedì 10 agosto 2021
Vorrei dare seguito a uno scritto originato da un piccolo fatto di cronaca di quartiere del novembre del 2019 che viene raccontato con dovizia di particolari. L’ho inserito in una raccolta che chiamo Libro secondo al numero 169; questo scritto si trova nel “diario dalla finestra di casa”.
È passato il 2020 con la prima ondata della pandemia, poi la seconda e ora siamo ad agosto del 2021 con la terza verso la quarta ondata. Ne è passato del tempo. I tre inciampi, oggetto della mia inchiesta del 2019, sono ancora lì, infissi sul marciapiede davanti a casa. Non ci sono più i sacchetti di sabbia, la lampada crepuscolare, il colore giallo per evidenziare gli ostacoli è ormai sbiadito, così come i nastri di recinzione. Gli inciampi però sono ancora lì! Che faccio, mando il racconto al giornale? Chiedo udienza al sindaco? Lascio perdere sapendo che la burocrazia è intoccabile? Allegata foto dei tre inciampi.
Nota 1: per togliere i tre ostacoli ci vogliono 1 + 1 + 1 minuti con tre colpi di martello. Sono del mestiere! Nota 2: i tre anelli non servono più a trattenere i tre paletti di recinzione da molti anni mancanti!
lunedì 27 giugno 2022
Covid 44 decessi e 48456 contagi. I contagiati in terapia intensiva sono malati di Covid per caso. Sono ricoverati per altre gravi patologie, riconosciuti infetti al pronto soccorso e di età avanzata. Ancora la riconferma che i vaccini riducono drasticamente l’infezione grave.
Oggi niente cronaca ma vado a completare un raccontino iniziato nel 2019 e commentato nuovamente nel 2021 ponendo fine a un ridicolo comportamento di mala manutenzione stradale.
Giorni fa ero casualmente alla finestra di casa sotto la quale scorre la strada con ai lati i marciapiedi. In quel momento transitava una coppia di ottuagenari, lei una vecchina minuta e ingobbita dall’incedere incerto. Lui alto e impettito, e qui si arriva all’inciampo. Sul bordo del marciapiede si alzano 3 minuscoli inciampi descritti nelle due puntate precedenti del 2020 e del 2021. Al primo ostacolo il vecchio signore lo sfiora traendone un piccolo sobbalzo, però incappa in pieno sul secondo che lo fa piegare e con fatica riprende l’equilibrio. La nonnina sorpresa e spaurita si guarda attorno. L’uomo la riprende per mano e le spiega l’avvenuto, non capisce. Se ne vanno brontolando.
A questo punto ho deciso di violare la legge per distruzione di un bene pubblico, l’inciampo. Sono tre anelli di ferro che sporgono dal marciapiede per circa 3 cm. Per ottenere le attenuanti penali mi faccio fotografare durante il misfatto. Un lavoro durato tre minuti, quasi, e il marciapiede ridiventa il luogo sicuro per la sua funzione, garantire la sicurezza a un nonagenario quale io sono.
Bravo papà! Attento alla denuncia per distruzione di bene pubblico!