diario dalla finestra di casa

23 maggio 2022 – diario settimanale

23 Maggio 2022

Martedì 17 maggio 2022. Covid 102 decessi 13668 contagi. Situazione buona. Le morti permangono sul centinaio/giorno.Il conflitto ucraino, pur rimanendo al centro dell’attenzione per il consumo di vite umane, distruzione dei luoghi del vivere, e per la distruzione della struttura della convivenza che è la chiave della nazione Ucraina, comincia a far emergere molti distinguo sull’evolversi della situazione da più paesi che all’inizio della guerra si erano prestati ad aiutare l’Ucraina senza se e senza ma. Molte Nazioni sotto il peso delle restrizioni sul gas, petrolio, materie prime e alimentari comincio ad avere perplessità. Si solleva il dubbio che l’invio di armi in aiuto all’Ucraina allungheranno i tempi di guerra, vittime e distruzioni. Su questo punto i pacifisti d’Europa trovano terreno fertile per chiedere a gran voce la fine del conflitto senza dire a quale prezzo! Senza l’invio delle armi i russi avrebbero già conquistato tutta la Ucraina facendone un suo satellite come è la Bielorussia! E vista l’ignavia dell’Europa, che sarà la prossima vittima? La Moldavia? La Romania? E via via a ricostituire l’URSS, l’Unione Sovietica, che il muro di Berlino aveva sepolto. Invito i pacifisti, in primis lega e 5 stelle, a smettere di strumentalizzare le parole del papa che è fautore della pace nell’ambito della giustizia sociale e della Libertà personale e di pensiero. Mi rivolgo a Salvini che vendeva “due Mattarella per un mezzo Putin” e i 5stelle che vociavano da un pulpito moscovita di far uscire l’Italia dalla Nato! Il tutto per racimolare qualche voto per mantenere la poltrona in Parlamento buttando alle ortiche il verso “Libertà vo’ cercando”.

Mercoledì 18 maggio 2022. Covid 148 decessi 44489 contagi. Il calo dei morti è durato il tempo di una illusione. Sul fronte ucraino siamo al mercato delle pulci delle contraddizioni. Parlo della variegata bandiera dei sostenitori degli ucraini che in piena concordia hanno votato in Parlamento l’invio di aiuti a quel popolo invaso dai russi compresi gli armamenti. Questo al momento dell’invasione. La perla c’è data da Tajani di Forza Italia, ex Popolo della Libertà, che nell’intricato tentativo di tenere insieme le anime diverse della Destra dichiara “sì alla consegna delle armi ma non per attaccare la Russia”. Proviamo a capire, tradurre.A) – L’Ucraina è stata invasa dai russi, I assunto;- le armi devono servire per difendersi, secondo assunto;- l’equazione è semplice: i russi attaccano gli ucraini rispondono terzo assunto;- con le armi da noi inviate, quarto assunto. Se così non è gli ucraini adoperano le armi per andare a fringuelli? B) Forse Tajani ha saputo in segreto che l’Ucraina vuole dichiarare guerra alla Russia dopo essere stata massacrata dalle attuali Russi invasori. A me pare improbabile. Comunque ci informi. Nota: mi vergogno di fare sarcasmo di bassa lega su questa tragica realtà.

Giovedì 19 maggio 2022. Covid 136 decessi 30408 contagi. Dagli Stati Uniti giunge notizia che i contagi sono in netto aumento, più 61%. Le varianti omicron si diversificano. New York ne è l’epicentro. Purtroppo le vaccinazioni vanno a rilento. Oggi va dato un dovuto rilievo alla migliore risorsa che Padova possiede, l’università che compie il suo 800esimo compleanno. Ha un lungo percorso di vita culturale di interscambio con l’antichissima storia cittadina dalka sua mitica fondazione, agli splendori di epoca romana e poi il medioevo culla d’arte e scienza. Innumerevoli i personaggi passati tra le porte del Bo’. In un mio viaggio ho visitato Zamość, una cittadina fatta costruire da un principe polacco di quel nome a similitudine di Padova di cui si innamorò durante i suoi studi universitari. Era ed è un faro di cultura e arte. Una buona notizia, Svezia e Finlandia hanno chiesto di entrare nel Consorzio di difesa comune occidentale, la NATO. Più si allarga il baluardo difensivo più è lontano il pericolo che un piccolo Stato finisca nelle fauci del dittatore di turno. Sul conflitto la situazione è di stallo. Il mondo attende un qualche evento di qualsiasi tipo purché ponga fine al massacro. Nelle città invase dai russi, ora scacciati, la gente ritorna portando i primi germi della ricostruzione. Speriamo non sia solo un sogno!
Venerdì 20 maggio. Covid 108 decessi e 30310 contagi. Sulla stampa nessun cenno del covid. Un nuovo pericoloso ospite è comparso, il vaiolo delle scimmie, sono pochi casi con conseguenze temi, ciò non toglie si possa trascurarlo. I 108 morti covid è un dato scontato?! Oggi dirò di una notizia di politica interna. Il Presidente del Consiglio ha riferito in Parlamento l’andamento del conflitto ucraino ribadendo la linea data dal Parlamento stesso all’inizio della guerra a febbraio, questo per sedare il mal di pancia di Salvini e Conte. Alla fine il colpo di scena, convoca un consiglio dei ministri, durato ben 10 minuti, 600 secondi, un sesto di un’ora, per dire ai ministri stupefatti: ragazzi mettetevi d’accordo sul decreto spiagge italiane altrimenti metto la fiducia, e se questa non passa perdiamo 200 miliardi del PNRR europeo. Signori buonasera! Sembrava la maestra d’asilo che sgrida i bambini discoli minacciandoli di privarli della marmellata! Questa è la prassi italiana!Ora un trafiletto di storia del secolo scorso che anticipa l’attuale guerra Ucraina. Nel maggio del 1944, 200 mila tatari di Crimea vennero fucilati o deportati qua e là nell’immenso Impero Russo, una delle tante stragi perpretate da Stalin. In Crimea vennero cancellate le loro memorie, cimiteri, statue e monumenti, erano il 46% della popolazione. Successivamente la Crimea divenne Ucraina, molti di quei tatari tornarono dai gulag. Purtroppo nel 2014, 70 anni dopo i russi con un colpo di mano si riappropriano della Crimea sotto lo sguardo noncurante di noi europei. Non si doveva disturbare il manovratore Putin, novello Stalin. Ricominciò così la caccia al tartaro. Dal 2018 è depositato un memorandum di 29 volumi di denunce di torture e persecuzioni della minoranza tatara. Forse non vengono pubblicizzate per non disturbare il satrapo Putin? Se no ci toglie la marmellata! Gas e petrolio!

Sabato 21 Maggio 2022. Covid 89 decessi 26521 contagio. Sono tentato di smettere di interessarmi al covid. Ormai non suscita interesse pur continuando a mietere centinaia di vittime al giorno. È di questi giorni un nuovo problema, il vaiolo delle scimmie, malattia paurosa che ha coinvolto l’uomo. Ci sono casi in diverse Nazioni, per ora non porta sintomi gravi. Non posso però esimermi dal dire della sua classificazione venerea, alcuni contagiati sono omosessualità. Non vorrei passare per discriminatorio, ma ricordo che ancora l’AIDS fa paura. Ci mancava anche questa! Ucraina, è stato pubblicato un video a Bucha girato durante l’occupazione russa che mostra un soldato russo che sospinge 9 civili in fila verso una villa dove poi sono stati trovati morti fucilati. Uno di loro è sopravvissuto. Più avanti un altro servizio racconta che una commissione russa Indaga sui crimini di guerra consumati nel 2014 durante la gierriglia per l’autonomia del Donbass. Certo che i fatti odierni non sono paragonabili, sproporzionati, con quelli di allora. In ogni caso perché non sono stati diffusi a suo tempo, come sarebbe stato doveroso fare in modo da accertarne le responsabilità. Rimane l’alea del dubbio. Non c’è mai fine al peggio!

Domenica 22 maggio 2022. Covid 91 decessi 23.976 contagi. Situazione Sanitaria, di covid non si parla. Sembrano ormai accettati i 100 morti giornalieri! Sembra un dazio da pagare e non parlarne più! Il vaiolo delle scimmie è considerato un ospite indesiderato con il quale convivere. Serve autocontrollo! Fatti di casa nostra. A seguito della diatriba sorta sul termovalorizzatore previsto a Roma tra il sindaco Guarnieri e i reggitori politici di diversa provenienza, degli ultimi anta anni che ne hanno sempre rifiutato la costruzione, rendendo la capitale una discarica a cielo aperto per L’allevamento di topi e cinghiali! Un lungo articolo notifica l’ottimo risultato ottenuto a Vienna dal loro impianto di bruciatura delle immondizie ubicate in centro città, ottenendo inoltre una fonte di energia per il riscaldamento della città stessa. Noi la nostra “monnezza” la inviamo a 1000 km di distanza, pagando sostanziose parcelle all’estero perché ce la brucino. L’impianto viennese è stato progettato da un architetto convinto difensore della natura! Una drammatica conseguenza del conflitto ucraino: milioni di tonnellate di cereali sono bloccati nei porti ucraini costretti dal blocco navale Russo. Risorse alimentari Destinati alla Africa e al Medio Oriente senza le quali si profila una tragedia per popolazioni ridotte alla fame senza colpa alcuna. Putin vuole forse imitare il suo predecessore, Stalin, che decretò la morte per fame di 10 milioni di ucraini togliendo il grano da loro prodotto. Fu coniata una parola: HOLODONOR che significa “sterminio per fame”. Erano gli anni 1932-33.

Lunedì 23 maggio 2022. Covid 34 decessi 17744 contagi. Finalmente i morti sono scesi. Per trovare un numero giornaliero così basso bisogna tornare ai primi di novembre del 21. Ora si attende un calo significativo settimanale.Tenuta sotto stretta osservazione l’epidemia del vaiolo delle scimmie. Meglio non sottovalutare il pericolo del sovrapporsi dei pericoli. Si fa strada un nuovo pericolo che non intacca direttamente l’uomo bensì gli animali, la peste suina. A livello di economia alimentare l’impatto sarebbe devastante, la trasmissibilità è facilitata dall’alta mobilità di uomini e merci tra gli stati, in particolare dall’est dove esistono molti focolari. Per questa malattia non esiste il vaccino di difficile realizzazione. Vedi Ilaria Capua, specialista della ricerca nel settore Zooprofilattico. Nota positiva, non è trasmissibile all’uomo. Ucraina, non c’è prevalenza dell’uno sull’altro per cui la fine dello scontro si allontana. Al di là delle stragi di uomini e mezzi si fa pressante la carenza alimentare in quei paesi che sono fortemente dipendenti dai cereali dell’Ucraina. Sono già costretti a emigrazioni forzose, che diventeranno epocali, verso l’occidente che si vedrà costretto a un’integrazione incontrollata con conseguenze destabilizzanti.

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