diario dalla finestra di casa Nonno, parlami di te

19 dicembre 2021 – diario settimanale

19 Dicembre 2021

Andamento pandemico – Politica e cronaca

Lunedì 13 dicembre 2021. Covid 66 decessi 19215 contagi. Oggi parliamo d’altro. Fra i tanti problemi l’Italia, gli emergenziali sono covid ed economia, ce n’è uno che riguarda il futuro, la denatalità che mette in crisi la tenuta sociale. Chi potrà sostenere una popolazione che invecchia, che non può produrre reddito, che ha bisogno di cure maggiori e date le fragilità dell’anziano non è autosufficiente. Ogni tentativo per allontanare il problema, come allungare la vita lavorativa, sono palliativi temporali. Due sono le soluzioni 1) ridurre il tenore di benessere, anche questo è a tempo, in ogni caso si va verso la regressione sociale, rinunciare al progresso è impossibile, non ci sarebbe futuro. 2) l’altra via, forse unica, è importare manodopera e formarla alle necessità sociali. Percorso difficilissimo da percorrere, vuoi per l’alta disoccupazione interna che è dovuta non alla mancanza di lavoro bensì alla mancanza delle professionalità necessarie o perché lavoro non gradito! Qualche anno fa la Germania naturalizzò  un milione di fuggiaschi dal Medio Oriente non solo per solidarietà bensì perché ne aveva bisogno, In caso contrario avrebbe compromesso la stabilità economica. Gli Stati Uniti, paese evoluto, è costituito solo di emigranti di ogni colore e provenienza. L’integrazione è un fenomeno traumatizzante.La storia da secoli ne porta il segno ma è ineluttabile. L’attuale sovrappopolazione del pianeta con più di 7 miliardi di viventi,10 anni fa eravamo 4 miliardi, non consente all’Italia di entrare in recessione per mancanza di braccia e menti disponibili e rifiutate per ragioni razziali. Econ questo torniamo alla sorgente del problema: carenza di cultura, scuola, maestri. Piaghe che non si vogliono riconoscere perciò risolvere. Nota: il governo concede circa 30 mila permessi di lavoro all’anno. Quest’anno ne concederà 70000, numero irrisorio rispetto al necessario! 
Martedì 14 dicembre 2021. Covid: 98 decessi 12712 contagi. All’inizio del 2020 contro il virus fu programmata l’emergenza sanitaria su tutto il territorio nazionale per due anni convinti che ne saremmo usciti ben primo. Siamo arrivati alla scadenza e si dovuto allungarla di tre mesi. Ora ci saranno proteste e piagnistei per lesa libertà dei pochi ma violenti contestatori. Fortuna vuole che le vaccinazioni mantengono il ritmo. Sul diario di ieri ho parlato di carenza di forza-lavoro e relative conseguenze. Il presidente della provincia lamenta che a fronte di forti finanziamenti non saremo in grado di realizzare le opere relative per mancanza di personale a tutti i livelli. Sembra un paradosso! Durante la grande depressione degli anni trenta del secolo scorso fu scattata una fotografia di una decina di operai che consumavano il pranzo a cavalcioni di una trave di acciaio protesa nel vuoto a un centinaio di metri dal suolo nella costruzione dei grattacieli di New York. Certo non dobbiamo tornare a tanto schiavismo, ma a una maggiore flessibilità burocratica per la realizzazione delle opere. Quanto sto andando a raccontare è solo una rimembranza degli anni 39-42 del secolo scorso. Leggevo dalla cronaca che un’azienda, “la Piovan”, Veneta, ha raddoppiato la sua struttura arrivando a 1800 dipendenti, acquisendo una fabbrica statunitense. E ora il nesso, eravamo bambini, giocavamo in Patronato a calcio con una palla fatta di stracci legati con lo spago. Fino a che non arrivava il figlio di un artigiano con un pallone vero. Dovevamo sottostare alle piccole angherie dell’amico benestante che decideva i componenti delle due squadre, la sua squadra era con i migliori, e chi doveva non giocare. Io di solito ero tra questi ultimi, ero piccolo e cicciottello. Il mio soprannome era appunto Ciccio. Il padre di quel ragazzino viziato, è stato il capostipite, poi seguito dal figlio e dai nipoti in quella fabbrica di cui ho detto “la Piovan”, leader mondiale di macchine per impastare farine alimentari e similari.
Mercoledì 15 dicembre. Covid 120 decessi e 20671 contagi. Figurativamente si può dire che il nemico c’è addosso. Il virus sta erodendo le nostre difese, gli ospedali sono invasi dai malati covid costringendo a rimandare cure e interventi chirurgici programmati di altre patologie per fare spazio alla nuova ondata covid. Questo danno di non poco conto va attribuito a chi non vuole vaccinarsi. Si dimostra ogni giorno di più che pochi non vaccinati hanno un potere infettante altissimo. Proprio pochi minuti fa ho sentito una persona a me cara che deve essere operato all’apparato urinaria e viene continuamente rinviato nonostante conviva con il catetere. Vorrei proprio che qualche Tujgiach sentisse il parere dell’ammalato sulle sue teorie! Le ripetute varianti del virus costringono a cambiare metodologia di cura, siamo a dover vaccinare la totalità delle persone per porre freno alla diffusione, il che è difficilissimo. Appena due settimane fa c’era euforia, prenotazioni in montagna per la neve, viaggi, festività natalizie. Ora c’è una pioggia di disdette. Il futuro è fragile! Constatiamo con il poeta “che del diman non v’è certezza”. Cronaca. Come avevo auspicato qualche giorno fa il governo ha autorizzato il doppio dei permessi di lavoro per gli emigranti. È forse un cambiamento strutturale sulla politica migratoria!?
Giovedì 16 dicembre. Covid 129 decessi 23195 contagi. Siamo tornati al numero di decessi di giugno 2021 quando stavamo uscendo dalla terza ondata, il vaccino aveva vinto. Ora mi ritrovo nuovamente nel tunnel dei contagi e la variante omicron che turba il mondo. 


Dal libro “Nonno parlami di te” a pagina 127 rispondo alla domanda “… vuoi condividere ancora un ricordo, una storia? o aggiungere qualche pensiero…”.

Non è un ricordo ma il resoconto di un avvenimento tanto unico quanto doloroso che la mia lunga vita ha, e sta, vivendo. L’unicità è data dalla pandemia di Covid insolita. È analoga alla “spagnola” scoppiata alla fine della prima guerra mondiale. Il mondo non era preparato e fu causa di molti milioni di morti. Io non c’ero, me ne  parlarono i miei zii. Ultimamente ci sono stati episodi di epidemie, quasi prove generali, per la conquista del mondo: l’aviaria, la sars, l’AIDS, l’ebola e altre. Ci hanno impaurito ma in tempi più o meno lunghi sono state messe sotto controllo. Il coronavirus si è presentato all’inizio del 2020 e in pochi giorni ha messo in ginocchio il mondo. È partito dalla Cina, da secoli l’estremo Oriente è fonte delle piaghe pandemiche: peste, vaiolo, colera. La prima ondata il Covid in pochi mesi ha fatto una strage. L’Italia si è chiusa ermeticamente in casa, fermate tutte le attività non essenziali, ospedali al collasso, i morti portati con mezzi militari fuori dalle città ai crematori disponibili, cimitero intasati. Il clima di quei giorni è ben descritto dal Manzoni nei “Promessi Sposi” quando parla della peste a Milano. Quello era il mio stato d’animo in quanto attore di questa situazione. Con l’avvento dell’estate il fenomeno si attenua, facendoci dimenticare i morti e sottovalutando il virus. Con l’arrivo della stagione fredda una seconda ondata ci mise in ginocchio. Alla fine dell’anno 2020 arrivò, grazie alla scienza, il vaccino, che fu un miracolo. In qualche mese e la buona stagione il virus fu respinto ma non sconfitto. Fu una marcia trionfale della campagna vaccinale. Ancora una volta l’euforia per lo scampato pericolo, e il comportamento assurdo di novax e nopass, che disconoscono sia il virus che le misure di cautela messe in campo, ci hanno riportato nel tunnel dei contagi. Il tutto aggravato dalla presenza delle varianti, prima la Delta e ora la Omicron, ci hanno riportato al punto di partenza, come un tragico gioco dell’oca. Ci ritroveremo ora ad affrontare il Natale e il nuovo anno al culmine della nuova ondata di contagi e morti, con il rischio più che concreto di mortificare le attività produttive che avevamo preso un buon avvio. Torno ad auspicare responsabilità di ognuno al rispetto delle cautele antivirus e adesione al vaccino!

Venerdì 17 dicembre 2021. Covid 123 decessi 26109 contagi. L’andamento pandemico è simile a dicembre dell’anno scorso, solo che ora siamo parzialmente protetti dal vaccino, ma i decessi sono sempre alti.  Un fatto di cronaca mi fa dire: ecco le cose che non dobbiamo fare. In un paesello Trevigiano la comunità ha costruito un magnifico presepio che l’anno scorso è stato ospitato in Vaticano, questo Natale nella Basilica di San Francesco in Assisi. Per l’installazione si sono spostati un centinaio di paesani guidati dal sindaco. Al loro ritorno è scoppiato un focolaio di covid. Erano state rispettate tutte le regole anti-covid. Come si è visto è illusione con un tale assembramento evitare il contagio. Inoltre cosa succederà quando il gruppo tornerà alle famiglie? Una osservazione: il capo del governo ha emanato una disposizione di chiusura delle frontiere nel “principio di massima cautela” contro il covid. Ha però avvertito l’Europa con qualche ora di ritardo. Pur ammettendo lo sgarbo altre nazioni hanno preso iniziative simili, non solo, si è avviato un coordinamento per tutta l’Europa. Morale: quando ci si muove con competenza e buon senso le prese di posizione vengono condivise. Ancora una volta ribadisco “che uno non vale uno”. Il nostro Capo di Governo non vale il Ministro dei Trasporti di triste memoria, Toninelli!

Sabato 18 dicembre 2021. Covid 220 decessi 28632 contagiati. Sui mezzi di comunicazione si incontra spesso la domanda: Cosa si dovrebbe fare o si sarebbe dovuto fare per contrastare il virus? Sulla poltrona davanti al televisore tutti si sentono allenatori della nazionale di calcio! Certo che sul tema virus qualche esperienza l’abbiamo dovuta fare da applicare alle successive ondate. Perché non l’abbiamo fatta? Ho trovato la risposta: i sacrifici si sarebbero dovuti fare quando non li avremmo capiti! Tutti sappiamo bene cosa fare per tener lontano il virus, è un mantra ormai: vaccino, distanziamento, mascherina, pulizia e igiene. Questi assiomi declinati in mille modi sono l’unica forma per combattere il covid. Da tutto questo vanno esclusi i novax e i nopass che escludono l’esistenza della pandemia. La grande maggioranza hasempre saputo cosa fare per salvaguardarsi, ma è stata data priorità all’aspetto economico, e a non rinunciare alla socialità, scuole, sport, divertimenti eccetera. In primis quei politici che hanno cavalcato la protesta del “libera tutti”. A questo va aggiunta una nuova realtà, è incontestabile che chi è vaccinato può essere contagiato e perciò può contagiare. Il vaccino ha il potere di ridurre la mortalità drasticamente e mitigare la gravità della malattia e ridurre gli effetti del dopo Covid, il long Covid. Pertanto anche a costoro è d’obbligo il rispetto delle norme. Riassumendo: dimenticare periodo festaiolo, comportarsi a norma del colore regionale e in caso di forza maggiore fare tampone di controllo. In fondo al diario note di cronaca spicciola: in particolare nei centri commerciali si trovano pannelli luminosi con offerte di lavoro. Ce n’è uno di 160 metri quadrati che oltre a cercare tecnici, che non ci sono, cerca magazzinieri, operatori alle presse. Non si trovano, forse la disoccupazione una favola? Un parlamentare di spicco così giustifica lo stato di emergenza: “questo consente di aggirare gli ostacoli burocratici, non di merito, per realizzare le cose!” Mi è venuto da pensare: forse sarebbe più facile eliminare gli ostacoli burocratici ed eliminare l’emergenza.

Domenica 19 dicembre 2021. Covid 123 decessi 28064 contagi. L’avvento della variante omicron sta spiegando speranze, ipotesi, strategie pro e contro la lotta al virus. Tutto si rimescola. L’unica certezza, Ribadisco certa, e il vaccino che comunque a e continua a minimizzare morti e ospedalizzazioni. Sui vaccini e sono emersi alcuni limiti e come rapida decadenza della copertura vaccinale che ci costringe a ricorrere il booster, che io chiamo richiami vaccinali così tutti capiscano. Hanno buon gioco innovazione che accusano governo e scienza di aver mentito sul l’infallibilità del vaccino. Ho letto questa dichiarazione “nonostante le molte difficoltà voi italiani siete stati capaci di restare un posto umano”. Questa è la voce di uno statunitense che di fronte alla Babele di contraddizioni tra gli stati federati sulla gestione della pandemia, sogna l’italia! Stamattina sono stato in centro città, non ho rilevato particolari criticità di comportamento della gente però non sufficiente a tenere lontana la variante Omicron particolarmente virulenta. Manca l’informazione? O la gente rifiuta di vedere la realtà?

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