Dal Corriere della Sera del 12 ottobre 2021. Leggo di una ricerca di uno storico trentino che individua in una foto dell’epoca della Grande Guerra 1915/1918, la presenza di un bambino in divisa militare tra un gruppo di soldati in trincea.
Tra le letture della mia adolescenza ci furono “Dagli Appennini alle Ande” di De Amicis e di Salvatore Gotta “Il Piccolo alpino”. Letture che mi prendevano il cuore. Ebbene, proprio quest’ultimo libro sembra sia stato ispirato da un fatto reale.
Lo storico Luca Girotto approfondì la lettura di quella fotografia ricostruendo il percorso di quel fanciullo di 10 anni. Viveva con la famiglia a Lamon, un paesello di montagna famoso per la produzione di ottimi fagioli. Con il padre andava con la mandria sugli alti pascoli estivi dove successivamente si combatté: proprio in quella zona andò a combattere. La madre mandò il figlio a portare al padre di che vestirsi, inconscia del pericolo a cui esponeva il ragazzo. Questi, con l’incoscienza giovanile, raggiunse il padre. I soldati non lo lasciarono tornare a casa, troppo pericoloso, facendone così la loro mascotte.
Non potevo proprio non fissare sulla carta il fatto, vuoi per la singolarità dell’evento ma anche per la conoscenza dei luoghi, Lamon frequentato per le vacanze e Cima d’Asta per le escursioni particolarmente interessanti.
Aggiungo il ricordo personale suscitato da una foto di una gita per commemorare i caduti, che ritrae nostro nipote Riccardo tra gli alpini…
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 190