Uno sguardo al volo al giornale e subito mi viene in mente una frase “del diman non v’è certezza”. Un titolo in grassetto dice “Veneto a un passo dall’arancione” Ora siamo in giallo. Un passo indietro dalla libertà. La campagna vaccinale prosegue molto bene, altri parametri pandemici diminuiscono, però la prospettiva è tutt’altro che chiara. Forse le aperture ci sono state concesse, con la formula di rischio calcolata perché non scoppiassimo, come una valvola di troppo pieno. Purtroppo il virus non si attenua e a noi tocca tornare in trincea. Mi convinco sempre di più che non ci sono scorciatoie ma una sola strada maestra, il rispetto delle regole di protezione per evitare i contagi. In ogni caso il concetto di rischio calcolato nella casistica in cui sono in gioco cose altrettanto importanti quali sono le difficoltà di molti ad avere il pane quotidiano. Non certo a festeggiare un evento la cui esistenza non ha nessuna ricaduta economica, i festeggiamenti pro Inter in Piazza Duomo a Milano, le feste clandestine in case private e similari.
Dopo lo scontro con il mondo reale mi rifugio nei miei ricordi. Dal libro “Mi sono sbottonato” alle pagina 46 48 ricordi agresti: latte e pan biscotto, la prima colazione, i pasti, polletto fritto. Latte e pan biscotto