217 decessi e meno contagiati, siamo in miglioramento. Questi numeri lievemente positivi li confronteremo con quelli che avremo fra 20 giorni conseguenti alle riapertura odierne, 26 aprile. Sul giornale ho trovato una fotografia tragica, che mostra ai lati di una strada in centro città di New Delhi decina di pire funeraria accese. In primo piano un prete indù si protegge gli occhi dalle faville incandescente. È una visione ancora più macabra, se possibile, dei camion funebri dell’esercito a Bergamo l’anno scorso. Invito Salvini e Fedriga, nuovo capo dei presidenti di regione di fede aperturista, a riflettere sulle loro rivendicazioni.
Una considerazione, sullo sfondo della fotografia si intravede un alto muro di recinzione sovrastato da un folto reticolato a protezione delle proprietà private dei ricchi indiani della capitale. Ampi giardini alberati e orti spesso dotati di stalla per avere latte genuino. Case principesche dotate di sistemi di filtraggio e rigenerazione dell’aria nonché di climatizzazione. New Delhi è una città fra le più inquinate al mondo. L’accostamento di quel mondo elitario dei nuovi maraja stride, fino a gridare vendetta al cospetto di Dio, con le pire funerarie al di qua del muro. Il diario oggi si ferma, alle nostre coscienze ogni valutazione.
Oggi con Franca festeggiamo il sessantatreesimo anniversario di matrimonio. Un caffè al bar all’aperto un cioccolatino e stasera polenta e baccalà!