Oggi non argomento la pandemia, siamo nella fase finale di maturazione del picco dei contagi. Nulla si può dire o fare per cambiarne il percorso. Ho invece una novità personale da dire relativamente al mai dimenticato mio lavoro. L’ultimo contatto operativo con quel mondo, iniziato a giugno del 1946, l’ho avuto nel 2016, a giugno, dopo 70 anni. Successivamente per due anni mi sono dedicato a studiare processi produttivi pertinenti alle mie esperienze realizzando risultati notevoli di innovazione. Il tutto ampiamente documentato.
Negli anni 2019/2020 e ancora oggi per ragioni sanitarie ho dovuto sospendere ogni attività di studio. Inaspettatamente oggi mi è stato chiesto un parere sulla realizzazione di alcuni prodotti relativi alle mie competenze. Per alcune ore mi sono immerso nel mio archivio alla ricerca dei dati pertinenti e con una sorprendente lucidità a fine giornata sono stato in grado di formulare un progetto di massima sia tecnico che economico, sia delle attrezzature che delle lavorazioni del prodotto stesso. Quello che volevo esternare è stata la prontezza con cui ho trovato nei miei archivi i dati per la progettazione e nella mia memoria a coordinarci sul problema. Per me non è importante che questo lavoro abbia un seguito ma che mi abbia costretto a dare un “esame di stato” sulla mia professione e che io l’abbia superato a pieni voti.