La situazione è grave. Siamo nelle stesse condizioni degli stessi giorni del marzo 2020. La chiusura totale era alle porte. Non conoscevamo il nemico, paralizzati dalla sorpresa. In qualche modo obbedienti a quanto ci veniva imposto abbiamo superato la prima ondata con il vessillo dei camion militari che portavano le bare dei defunti. Con questo trofeo credevamo di avere acquisito il diritto alla libertà. Invece la folle estate 2020 è stata l’inizio del mostruoso fallimento odierno.
Avevo voglia io di gridare il mio no! Mi dicevano vecchio bacucco. Sono triplicati i decessi e stiamo aspettando il picco della terza ondata. Mancano i letti negli ospedali, vengono sospese le cure alle patologie normali, quindi altre morti indotte. Nonostante ciò, molti italiani scalpitano contro le restrizioni, per la movida. Finalmente si è messo il silenziatore sullo sci! Guardiamo con ansia alla scialuppa di salvataggio, le vaccinazioni, che non sono la bacchetta magica della Fata turchina. Sono sì la soluzione, ma al prezzo di quanti altri decessi? Molti dei quali anche giovani.
“Guardo con mestizia fuori dalla finestra”, così cominciò il mio diario, e le stesse gemme dello stesso albero che guardavo l’anno scorso si ingrossano ogni giorno di più, sotto l’alito dei primi giorni di sole pieno. Anche questa primavera dovrò vederla da riquadro della finestra, così come dovrò abbronzarmi i piedi appoggiandoli sul davanzale.
Fuggo dall’oggi. Lo faccio spesso rifugiandomi nella mia infanzia, tempo delle meraviglie. Dal libro “Mi sono sbottonato” ho scritto alle pagine 43-46 “Educazione sessuale per bambini”.
Educazione sessuale per bambini