La curva epidemica continua ad essere piatta, non scende, contemporaneamente aumentano i contagi, è pur vero con un numero maggiore di tamponi, quasi 300 mila e 369 vittime. Ormai si parla apertamente di nuove restrizioni, il colore arancione per altre regioni e zone rosse più estese attorno ai focolai. Il timore per nuove restrizioni è palpabile. E penso purtroppo che sarà inevitabile.
Dal libro “Nonno parlami di te” a pagina 91 rispondo alla domanda: “Qual è stato il regalo più bello che hai ricevuto dai tuoi figli?”.
Ho titubanza a rispondere. I regali che i miei figli, anzi che tutti i figli, danno ai loro genitori è che ci sono! Che li vediamo crescere, che imparano, possibilmente ciò che riteniamo sia loro utile.
Quando erano piccoli vederli dormire stanchi da lunghe ore di gioco. Con l’andar del tempo mitigare loro i problemi del crescere nell’adolescenza. Qualche volta commuoversi per lo scampato pericolo da qualche malattia. Tutto questo fa parte della vita ed è scontato sia così. È nell’ordine naturale delle cose.
Credo però che la domanda mi chieda qualcos’altro! Una cosa che io non ho dato ai miei genitori. Forse li ho ringraziati implicitamente con il mio comportamento di vita. Ma non ho mai detto loro, guardandoli negli occhi: grazie di quello che siete! Ora sono pronto a dire del regalo che ho avuto e che sto avendo dai miei figli: con l’andar degli anni la vecchiaia ci ha posto sulle spalle pesanti macigni che non avremmo potuto portare, ecco sono arrivati loro, i figli, ci hanno alleggerito le spalle da tutti i disagi possibili, non possono toglierci l’invecchiamento, ma ci hanno dato vicinanza, condivisione, amore. Non siamo soli. Questo è il regalo supremo che i figli ci danno e che noi vecchi auspichiamo: non restare soli! Grazie