diario dalla finestra di casa

8 gennaio 2021

8 Gennaio 2021

Mi sto preparando alla terza ondata. Lo faccio per scaramanzia, spero. La seconda ondata ha raggiunto l’apice a fine novembre cominciando a scendere lentamente, poi si è fermata e dopo più di un mese comincia a risalire. Un dato certo è che alla fine della prima ondata c’erano 41 persone in terapia intensiva mentre oggi sono 2587. È evidente che le misure restrittive attivate hanno il freno a mano tirato e sono state emesse con ritardo, ottenendo un risultato insufficiente a tenere la curva in discesa. Il volere, a tutti i costi, coniugare l’esigenza sanitaria con quella economica porterà entrambi nella fossa. L’alternarsi quasi giornaliera dei colori per definire le modalità di comportamento, che nelle intenzioni hanno una loro logica, sono incomprensibili per chi non ha dimestichezza con l’nformazione, e sono molti. Non penso che prima di uscire di casa telefonino all’ufficio informazioni per sapere se possono andare dalla zia Speranza o dal merciaio all’angolo!

Se a queste oggettive difficoltà informative aggiungiamo in menefreghisti, i negazionisti e gli idioti, saranno più che sufficienti per annullare i “vaccinati” a qualsiasi titolo. Io rinchiuso in casa ben isolato, esco solo per il giornale e faccio il breve percorso zigzagando qua e là per rispettare il distanziamento, fatalmente incrocerò un asintomatico e/o un contagiato che non rispetta la quarantena, sono molti. Quindi si ripresenta il problema della dittatura sanitaria! Sempre che i preposti alla mia sicurezza, governo e parlamentari, mettano in secondo piano le loro attuali attività tese a cambiare il colore di alcune poltrone ministeriali.

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