diario dalla finestra di casa

25 gennaio 2021

25 Gennaio 2021

Insperato calo dei decessi, solo 299. Anche uno solo sarebbe di troppo. Gli altri dati il lunedì sono poco affidabile. Sta diventando grave il calo delle forniture di vaccino, i contratti fatti dall’Unione Europea con le case farmaceutiche sono opachi, lasciano mano libera ai produttori a manovre commerciali speculative. Avevo l’illusione che fossimo solo noi italiani campioni di sotterfugi e confusione. Continua la telenovela tra Regione Lombardia e l’Istituto Superiore di Sanità sul rosso e arancione, un velo pietoso sulla diatriba sarebbe auspicabile. 

La grave emergenza politica: alla base di tutto non sono i numeri sulle possibili maggioranze, i voltagabbana, questa è una barriera fumogena. Il vero problema sono i 200 e più miliardi europei da gestire che Conte voleva gestire in prima persona sulla linea di un piano assurdo che ha prontamente modificato sotto l’urto dei contestatori. A dimostrazione di incompetenza o malafede. A tanto disastro si sono poi aggiunti altri problemi come la gestione dei servizi segreti in proprio a dispetto della prassi che vuole questo incarico a forze terze. Dio mi guardi dal voler mettere bocca su problemi tanto seri, ma mi domando come possono gli attuali “regnanti” gestire con serietà e competenza questi impegni che solo dei “draghi “potrebbero affrontare. Questi “regnanti” sono quelli che hanno partorito il reddito di cittadinanza che oggi sono all’onore della cronaca con la sceneggiata dei 2700 navigator naufragati con un costo, finora, di 180 milioni buttati al vento che ad aprile dovranno essere licenziati perché inutili. Già 300 se ne sono andati! A futura memoria ricordo i Di Maio che dal balcone del governo gridavano alla folla “Abbiamo sconfitto la povertà” con questo provvedimento! Non è con questa classe politica che risolveremo i problemi.Trovo quanto mai brillante questa frase raccolta non ricordo dove: vorrei che l’uomo politico che mi rappresenta in Parlamento sia migliore di me per morale e competenza”. Siccome io sono il popolo “l’uomo politico” sarà il migliore del popolo! Invece da anni vige la regola che l’uomo politico debba essere uno di noi con le nostre fobie, incompetenze, immoralità e via via elencando, perché possa capire meglio la vita del popolo! Ma in questo modo giochiamo al ribasso verso la legge della giungla, alla barbaria!

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