Covid. Continua l’altalenante andamento pandemico pertanto non si è in grado di esprimere pareri. A me pare che comunque le restrizioni contribuiscono a non aggravare la contagiosità nel paese. Un commento sul dilemma dei colori rosso arancione in Lombardia. Il contrasto è attribuito alla mancanza di dati dalla Lombardia alla centrale nazionale. Mentre quest’ultima dice che non erano essenziali. Non entro nel merito, sono equivoci che succedono. Però io soggiungo che grazie alla permanenza in rosso una settimana in più la Lombardia si è risparmiata qualche decesso. Farne un caso da 5 pagine di giornale mi pare eccessivo, dimostriamo di non avere misura sui valori primari! Continua a essere critica la situazione nel mondo. In Italia tiene banco l’ingarbugliata e incomprensibile crisi di governo. Appena superato l’ostacolo al Senato sulla fiducia al Governo con una maggioranza risicata grazie all’apporto di un paio di trasfughi che già ci stiamo domandando: cosa succederà mercoledì con i voti al Senato sulla giustizia? Se ad ogni votazione i nostri non onorevoli parlamentari devono dedicarsi alla ricerca dei voltagabbana quando avranno il tempo per lavorare per risolvere i problemi? Continuiamo con la nona puntata di
Gujarat. 11-27 novembre 2004. Nona puntata.
Da Ahmedabad a Samlaj, 126 km verso nord a pochi passi dalla frontiera con il Rajasthan, il paese di re, ho sempre sognato di vederlo e che certamente non vedrò. Mi accontento di viverlo nelle letture, aiutato dalle esperienze fatte nelle regioni vicino. Certo che le magie del suo deserto non sono facilmente immaginabili. Torniamo a Samlaj, si raggiunge su una autostrada a 4 corsie che ripropone le stesse condizioni descritte in una puntata antecedente, percorsa com’è da pedoni, attraversamento di animali, carri agricoli eccetera, campagna piatta e rigogliosa. Ai primi contrafforti alpini siamo al paesetto che ospita un importante tempio sorto sul luogo in cui Shiva, incarnazione di Visnù, è sceso sulla terra, Samlaj. Il tempio molto scolpito è meta di numerosi pellegrinaggi, conseguentemente è invaso di negozietti, tendopoli di merci imprevedibili. Mi hanno colpito i fabbri che costruiscono sul posto attrezzi per l’agricoltura e l’artigianato. Purtroppo il festival organizzato per l’anniversario della discesa in terra di Shiva iniziava nel pomeriggio. Per noi fuori orario. Ci siamo accontentati di osservare i preparativi solitamente molto elaborati e sontuosi. Luminarie, festoni sulle strade e sulle case e l’onnipresente musica a volume impossibile.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 182