Libro II Mi Sono Sbottonato!

18 gennaio 2021 “Viaggio in India”

18 Gennaio 2021

La stampa riporta le notizie del virus a pagina 12 del Corriere della Sera in un trafiletto di 10 righine, 50 parole. I soli 377 morti odierni ,essendo diminuiti, perdono valore e interesse. Ben più interesse attira lo sparuto gruppetto di “responsabili” divenuti “costruttori”, una volta si chiamavano voltagabbana in quanto perseguivano interessi personali o addirittura pagati, Scilipoti docet. Sembra di nuotare nella seconda bolgia dell’ottavo cerchio dell’Inferno tra gli adulatori immersi nella cloaca. Divina Commedia.

Gujarat. 11-27 novembre 2004. Sesta puntata. 

Di buon mattino il Maraja in persona ci porta in centro città a Gondal a visitare il Palazzo, la reggia è in periferia. È costruita in riva al fiume, sembra un castello. L’interno è sfarzoso come la reggia, non è abitato perciò invaso dalla polvere. Nel sotterraneo blindato c’è il museo con i tesori di famiglia. Anche questo è in uno stato pietoso, tappeti, tendaggi, mobili tarlati e polvere. Tornati alla Reggia ci mostra la sua collezione d’auto dal 1901 al 1975, le migliori del mondo. 

Riprendiamo il viaggio, proviamo a entrare in Rajkot, grossa città, non siamo riusciti a vedere nulla per il caos di traffico. Proseguiamo per Wankamer, saremo ospiti nella reggia del Maraja Digvavsing  che ci aspetta nell’atrio vestito di bianco, un tantino sporco, attorniato da 5 servitori seduti sui gradini, tutti a piedi scalzi, lui compreso. Scopriamo poi che i servitori, sempre in troupe, sono cuochi, camerieri, servizio in camera. Come ovunque all’arrivo offrono succhi di frutta e acqua che noi dobbiamo rifiutare per ragioni igienico batteriologico, ripiegando sull’acqua minerale da bottiglia chiusa di cui disponiamo. Così come mangiamo solo cibi cotti e frutta da sbucciare.

Il palazzo è in ristrutturazione per i danni del terremoto del 2000, la torre semi crollata mostra l’orologio fermo all’ora del sisma, è in arenaria ocra che al sole luccica. Ci accompagna il maraja nel salone immenso con poggioli tutto intorno a ogni piano, trofei di caccia, leoni, tigri, orsi d’alaska, rinoceronti, 22 specie di animali da tutto il mondo. Fotografie di 75 maraja riuniti, il dottor Sing con la regina Elisabetta, all’ONU come ministro dell’ambiente, a Bruxelles con Andreotti per il disarmo. Attualmente in casa ci sono tre generazioni: il dottor Sing 62 anni, il padre 95, il figlio 22. Pranzo alle 15 nel gran salone con i valletti agghindati, surreale. Alle 18 il rito del tè, una cerimonia. Alle 21. 30 cena con lo stesso cerimoniale con in più posateria eceramiche di gala. Poco prima ci ha fatto visitare i vari piani del palazzo, marmi di carrara, tappeti e trofei animali, mobili d’epoca, dipinti, polvere ovunque. Scendiamo sotto la torre dove sono custoditi i tesori: collezione d’armi, spade, pugnali, scimitarre, oggetti unici per preziosità di incisione e provenienza. Armi da fuoco antiche e moderne, un baldacchino in argento e relative bardature per l’elefante, vasi, piatti, gioielli preziosi, il tutto coperto di polvere. Un topo morto e uno vivo. Ricchezze incredibili in uno stato pietoso. Nel pomeriggio ci ha portati a visitare la residenza estiva, ora adibita a resort. Anche qui più o meno raffazzonato. Mi ricollego a quanto detto nella prima puntata del diario. Perché tanta incuria?

Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 182

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *