Ancora oggi si persiste a constatare un grave aumento dei contagi. All’edicola una locandina dice: “La pandemia è fuori controllo”. Sarebbe fuori luogo cercare di distribuire ottimismo, speranza. Molto più utile guardare in faccia la realtà e avere paura e avere più coscienza nel rispetto delle regole, e far scendere il numero delle vittime.
Per distrarmi continuo a raschiare il fondo dei cassetti in cerca di memorie. Ne ho trovate alcune, sono spigolature! Ho trovato un foglio con schematizzata una piantina della casa di via Giambellino 10, zona Stanga, e dell’annesso orticello. In allegato uno scritto: “È il 1937, c’eravamo appena trasferiti nella nuova casa costruita con i soldi che mio padre aveva ricevuto a risarcimento per un incidente sul lavoro, una scheggia di ferro l’aveva accecato a un occhio. A ottobre avrei cominciato la prima elementare alla scuola Belzoni, al Borgo Portello. Papà Gino stava dissodando l’orto. A un certo punto mi chiamò per consegnarmi un pezzo di terra, un’aiuola vedi “A” sulla piantina, sulla quale avrei dovuto coltivare un ortaggio fino a maturazione. Quella sera sono rientrato in casa che era già buio, gli altri avevano già cenato. Avevo piantato 20 spicchi di scalogno e ben innaffiati.
Toni Schiavon, “Mi sono sbottonato!” Libro secondo, numero 61